4 Ottobre 1993 – L’esercito russo, su ordine di Boris Eltsin, Presidente della Federazione Russa, bombarda la Casa Bianca, sede del Parlamento, in cui si erano barricati i leader dell’opposizione Rutskoi e Khasbulatov e altri parlamentari e civili. Le proteste e gli scontri delle settimane precedenti, conclusi con l’assedio dell’edificio e il successivo attacco furono conseguenza della decisione di Eltsin di sciogliere il Parlamento, in violazione della Costituzione, a cui i deputati avevano risposto avviando la procedura di impeachment del presidente e barricandosi nell’edificio.
L’assalto si concluse con l’arresto di Rutskoi e Khasbulatov e di altri esponenti dell’opposizione, mentre gli scontri lasceranno sul campo un numero imprecisato di morti, che oscilla, nelle dichiarazioni contrapposte di polizia e manifestanti, fra le 200 e le 2000 persone. Le successive riforme trasformeranno la Russia in una Repubblica Presidenziale con ampi poteri in capo al presidente.