L’antipolitica nasce dalle colpe della politica. Una politica virtuosa e senza macchia non avrebbe, in questi anni, reso possibile l’ascesa di movimenti populisti in ogni angolo del mondo. E quando la politica rimane invischiata in casi come quello di Argo1, suo dovere è fare chiarezza.
Per questo motivo è corretta la proposta del Partito Socialista di istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta. “Nel caso ‘Argo 1’ è stata appurata la violazione reiterata della Legge sulle commesse pubbliche, l’assenza della risoluzione del Consiglio di Stato per il mandato diretto, la mancata pubblicazione del concorso, i pagamenti effettuati benché non ci fossero né i documenti né i presupposti richiesti. È stato determinato che 8’000 ore di lavoro, per un importo di 190mila franchi, non sono state dichiarate e sono state pagate in contanti”, si legge nel comunicato del PS. Son cose che fanno rabbrividire, e che non è possibile pensare di nascondere sotto al tappeto. È stato fatto per troppo tempo. Ora basta.
Sempre in nome della chiarezza, fa molto piacere anche la proposta di Fiorenzo Dadò. Coinvolto recentemente nella questione delle cene a Bormio, il presidente del PPD non solo chiede chiarezza su Argo1, ma propone addirittura che a farla sia una commissione esterna. Così si è espresso ieri al Quotidiano: “Con tutta la marea di informazioni vere e pretestuose che ci sono state in questi giorni, i cittadini non capiscono più niente. Quindi è indispensabile fare immediata chiarezza. Noi chiediamo un’inchiesta esterna completamente indipendente dalla politica e dall’amministrazione, data in mano a tre periti, magari addirittura a tre ex magistrati. (…) noi riteniamo che il caso sia grave e chiediamo chiarezza sul mandato Argo e su tutte le persone che sono coinvolte.”
L’inizio è incoraggiante. Se e come verrà fatta chiarezza, è un altro discorso.