La proposta di riconoscere l’Islam quale religione ufficiale ha suscitato un acceso dibattito nel quale sento il bisogno, in quanto laico, di fare emergere una voce fuori dal coro. […] Da una parte troviamo coloro che, piuttosto che argomentare seriamente sulla laicità dello Stato, preferiscono cogliere la palla al balzo per coadiuvare le proprie posizioni identitarie se non addirittura xenofobe: è l’esempio dei nostalgici delle ‘’nostre radici cristiane’’, come pure dei fautori delle crociate anti-islamiche. D’altra parte vi sono coloro che, quasi timorosi di essere messi nello stesso calderone dei primi, si sforzano di giungere a conclusioni opposte, finendo così per rigettare una lettura critica del problema: è il caso di quanti sono chiamati, non senza troppa fantasia, ‘’buonisti’’. E’ contro questi schieramenti che si batte, appunto, una visione laica e razionale della società: essa unisce chi reputa la neutralità confessionale dello Stato come un pilastro costituzionale, che non può essere preservato né con facili strumentalizzioni, né con sterili banalizzazioni.
Edoardo Cappelletti