Quasi 80 anni fa usciva nelle sale quello che oggi è considerato uno dei migliori film della storia del cinema statunitense. Frutto della mente eclettica e visionaria di Orson Welles, “Quarto Potere” è rimasto nell’immaginario collettivo come metafora della manipolazione mediatica.
80 anni fa, mica ieri, Welles ci rendeva attenti su quanto sia in grado chi ha molto denaro di manipolare l’opinione pubblica. D’altronde anche Berlusconi in Italia è stato un esempio perfetto.
Negli ultimi tempi, Christoph Blocher, il miliardario proprietario dell’UDC, ci ha abituati al fluire di cascate di denaro quando si affrontano votazioni o referendum. E non è il caso che il primo partito svizzero sia l’UDC, nonostante le sue posizioni spesso estreme.
Nell’estate del 2016 si parlava dei progetti di Blocher per creare un unico domenicale per la Svizzera tedesca,(leggi qui) le operazioni recenti però parlano di un disegno molto più capillare.
Ora Blocher, tramite BAZ Holding, nell’agosto di quest’anno ha acquistato 25 testate regionali di giornali gratuiti (tipo 20 Minuti per intenderci), per un totale di 721’726 esemplari di tiratura.
L’ultima notizia in merito al tycoon zurighese è la “stretta” collaborazione tra Basler Zeitung (Proprietà di Baz Holding) con Südostschweiz Zeitung. Un’altra testata fagocitata dal gruppo? Forse non ricordate le teorie tacciate di complottismo già apparse su GAS (Leggi qui) in cui si parlava delle probabili ingerenze del milionario Tito Tettamanti. Bene, il proprietario attuale di BaZ è proprio lui tramite la MedienVielfalt Holding , presieduta da Marina Masoni che risulta anche azionista del gruppo. Tettamanti, ricordiamo, è lo stesso mentore e protettore di Marcello Foa al Corriere del Ticino.
Mettiamola così, semplicemente, per noi babbei: Tettamanti e Blocher hanno in mano decine di testate in Svizzera tedesca, e in questi gruppi il parterre è composto da gente come Filippo Leutenegger e Marina Masoni (PLR). L’ala destra dei liberali con l’UDC, in un matrimonio di interesse plateale e scontato. D’altronde l’appiattimento a destra dei liberali pilotato da Petra Gössi sembra pagare soprattutto a livello federale.
In un recente articolo in merito alla questione si poteva leggere:
…“In una pubblicazione della casa editrice Zehnder lo stratega dell’UDC Christoph Blocher, co-proprietario della testata renana, assicura che con la mossa non persegue scopi politici.”
Certo, e noi appena finito di scrivere andremo nel villaggio dei Puffi per una grigliata di unicorni.