Piazza Castello amore e dannazione di Locarno. Entrata della città e rimembranza del dominio visconteo, oggi si fregia anche del palazzetto del cinema. Definitiva consacrazione di una piazza che negli ultimi decenni ha visto stravolgere la propria identità e la propria struttura.
Fa discutere la recente posa di un cartello con dei divieti, alcuni certamente discutibili. Soprattutto però fa strano la pena pecuniaria comminata a eventuali trasgressori: 10’000 franchi. Un tantino sproporzionata se pensiamo a cosa ci costa bruciare un semaforo rosso.
Locarno qui gioca un po’ sporco. Perché in realtà vuole fare piazza pulita dei suoi figli più disgraziati. Quelli che si trovano in Piazza Castello, tradizionale rifugio di chi nella vita non ripone più molte speranze. Spaventare tossici e alcolisti con multe da 10’000 franchi quando molti di loro quei soldi non li hanno mai visti tutti insieme fa un po’ ridere. Fa sembrare l’autorità un trombone senza fiato, che usa spaventapasseri vuoti in un campo pieno di corvi.
Se da una parte è comprensibile che la municipalità voglia dare una bella impressione in quello che sta diventando uno dei principali salotti di Locarno, è anche vero che ci sarebbe per una volta piaciuto sentire non solo il solito rimbrotto repressivo, che sembra la soluzione a tutti i mali e non lo è quasi mai, ma anche un discorso di prevenzione.
Che cosa fa Locarno per potenziare l’aiuto a chi è sfortunato? Perché, siamo onesti, mica tutti si alzano una mattina e decidono di ridursi a degli stracci distruggendosi giorno dopo giorno. Dietro a questi sgraditi ospiti ci sono storie, narrazioni, ci sono dolori e sogni spezzati, ci sono tragedie e cattiveria. Una bella città, una città che ama la cultura non può non amare l’uomo, che è al centro del processo culturale. Una città che vuole essere aperta deve prima di tutto occuparsi con umiltà e volontà dei suoi figli, di chi intorpidito aleggia come un fantasma tra le pietre del castello visconteo. Le multe da 10’000 franchi non servono a niente, e anche se servono, non vi risolvono il problema, a meno che il vostro scopo non sia proprio quello di scopare lo sporco sotto il tappeto. Ma questo una città di cultura non lo farebbe mai, vero?