Ho veleggiato, insieme a molti di voi, in questo mare aperto che è Facebook, tra mostri marini, pirati sanguinari, sirene ammaliatrici, divinità marine, squali, coralli preziosi, stelle marine e tanti pesci meravigliosi. Incontrando sensibilità d’animo ma anche le più temibili tempeste di gelo, talvolta amareggiata, altre volte colpita nel segno dall’umano splendore, nella rabbia, nella gioia, nel dolore e nel pianto. Con tutto ciò che l’essere umano sa creare nell’arte di fare arte. Per attraversare il proprio mare, guidati da venti favorevoli o contrari, per arrivare al porto, e per restare umani. Restare umani, in questa umanità: è il solo augurio che mi sento di dare.
Nicoletta Barazzoni