“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furonoimprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra Costituzione”
Pensando a queste belle parole di Piero Calamandrei, a settant’anni dall’entrata in vigore della nostra Carta costituzionale, ho deciso di visitare il Museo della Liberazione in via Tasso, a Roma.
Un luogo che negli anni dell’occupazione nazista di Roma era sinonimo di paura e di orrore, di isolamento, tortura e morte. Oggi, invece, è un luogo di vita perché tiene viva la memoria della lotta di Liberazione, una delle pagine più belle della storia italiana.
Penso che negli ultimi tempi ci sia stata troppa sottovalutazione del pericolo rappresentato dal proliferare di gruppi e organizzazioni che si richiamano apertamente al fascismo e al nazismo.
Questi gruppi vanno contrastati non soltanto per tutelare la memoria di quegli anni terribili ma perché diffondono, specialmente tra i giovani e anche attraverso il web, una dimensione violenta basata sulla sopraffazione, sull’intolleranza e sulla discriminazione.
Laura Boldrini