Mi sono imbattuto, per l’ennesima volta, in un sostenitore dell’iniziativa volta a “stoppare” l’aumento di stipendio che i municipali di Bellinzona si sarebbero auto-regalati poco tempo fa.
Secondo questo internauta, non sarebbe “socialista” raddoppiarsi la remunerazione.
L’iniziativa, promossa da Lega, MPS e UDC, sarà votata a breve.
Sia chiaro, io difendo il diritto di ognuno ad avere uno stipendio. Qualsiasi persona che presta le sue competenze alla collettività ha il diritto a una remunerazione decorosa e corretta. Questo vale anche per i municipali non solo di Bellinzona, ma anche di Lugano o di qualsiasi cittadina ticinese, chiaramente in proporzione al carico di lavoro e presumendo che il lavoro venga svolto a dovere.
A prescindere dal fatto che con l’aggregazione gli aumenti sono quasi un automatismo, mal si capisce perché a un raddoppio del carico di lavoro non dovrebbe corrispondere un adeguamento dello stipendio (ricordiamo che Bellinzona è passata da poco meno di 20’000 abitanti a più di 40’000 con più di 1000 dipendenti comunali). E sindacalmente come la mettiamo? Come si concilia il fatto che a un carico di lavoro aumentato si pretenda lo stesso stipendio?
Che poi, a essere onesti, non si può proprio tacciare Bellinzona di città approfittatrice, visto che le condizioni quadro dei suoi dipendenti sono tra le migliori in Ticino: 4000 franchi di salario minimo e 20 giorni di congedo paternità, un unicum a pari condizioni sul nostro territorio.
Torniamo agli stipendi. Bellinzona ha anche un altro primato probabilmente, mi si smentisca se sbaglio, la differenza tra lo stipendio del più alto dirigente e quello del dipendente meno qualificato e al minimo della sua classe: il rapporto è di 1:2,5. Cioè, il sindaco guadagna due volte e mezzo quello che prende il dipendente dalla città meno pagato. Ricordo che abbiamo votato poco tempo fa sulla 1:12 (bocciandola) proposta dalla Gioventù Socialista, e cioè il rapporto ritenuto perlomeno equo tra il massimo dirigente di un’azienda e il meno qualificato lavoratore nella stessa.
Gli stipendi, dicevamo. Prima di gridare allo scandalo e al furto di soldi pubblici, facendo facile propaganda, dovremmo affrontare una tabella che riguarda gli stipendi nel settore pubblico. Le cifre sono state arrotondate per comodità e sono al massimo della scala per lo stipendio di riferimento.
Sindaco di Bellinzona: 120’000 fr l’anno*
Infermiere/a cantonale: 137.000 l’anno
Medico specialista: fr 170’000 l’anno
Docente di liceo: 129’000 fr. l’anno
Sergente capo di polizia: 112’000 fr. l’anno
Comandante della polizia cantonale: 212’000 fr l’anno
Giurista del Consiglio di Stato: 137’000 fr l’anno
Capo ufficio di dipartimento: 154’000 fr l’anno
Siamo onesti e mettiamo anche una qualifica bassa:
collaboratrice/ore amministrativo: 70’000 fr. all’anno
Stipendi troppo alti? Assolutamente no. Ognuna di queste persone, se svolge coscienziosamente il proprio lavoro vale ogni franco che prende e contribuisce a fare funzionare la macchina che è lo Stato. Mettere in dubbio gli stipendi va a intaccare lo Stato con le sue conquiste e i diritti dei suoi dipendenti che sono, a conti fatti, i nostri dipendenti.
Chi sostiene che un municipale di Lugano o Bellinzona rubi lo stipendio, dovrebbe prima di tutto domandarsi che tipo di servizio vuole per la sua città e quanto valuta l’impegno di persone che, oltre al carico di lavoro normale, sono occupate almeno 60 o 70 sere all’anno in riunioni di Municipio, Consiglio comunale e commissioni. Chiunque abbia militato in un consesso comunale sa di cosa parlo. Possiamo fare i demagoghi oppure cercare di essere onesti con noi stessi e domandarci in fondo, quanto vale l’impegno di ognuno di noi quando fa il proprio lavoro.
*In questa cifra non è compresa la cassa pensione che va scalata totalmente dall’importo, a differenza degli altri stipendi statali. Parliamo di circa 12.000 franchi in meno.