Il mondo economico ticinese reagisce furente contro la decisione del Parlamento cantonale (contrari i liberali radicali) di introdurre controlli alle assunzioni per combattere fenomeni di abuso ai danni dei lavoratori. Una delle misure a lungo richieste e da implementare per migliorare oggettivamente le condizioni di assunzione.
I vari Modenini (AITI), Albertoni (Camera di Commercio) e compagnia bella sono inviperiti e rilasciano dichiarazioni scandalizzate per il fatto che i gran consiglieri avrebbero adottato norme contrarie alla legge e quindi agito nell’illegalità.
Peccato che gli stessi hanno un’altra visione del mondo, molto più tollarante, quando per decenni un loro caro amico imprenditore riesce indisturbato ad aprire 364 giorni all’anno il suo centro commerciale di Mendrisio.
A loro, in quel caso, va bene che i funzionari concedano un’eccezione (unica in Svizzera) e non facciano applicare le chiare norme di diritto che vietano il lavoro domenicale e festivo in Svizzera. In tal caso loro però non la chiamano illegalità, ma “Patto di Paese”. E tutto continua malgrado il divieto in vigore.