L’annuncio è di quelli solenni. Il Ministro degli Interni italiano ha deciso per un giro di vite epocale. Stop alle “fake news” che inquinano il nostro quieto vivere spargendo in giro a piene mani menzogne e falsità manco fosse letame. Già. Mastro Lindo, al secolo Marco Minniti, dopo aver stoppato con la semplice imposizione delle mani l’afflusso di migranti provenienti dalle coste della Libia, ora ci riprova.
La notizia della nuova battaglia, quella alle notizie farlocche, giunge proprio a ridosso delle elezioni politiche, ma c’è davvero poco da aggrottare le sopracciglia perché il provvedimento è di quelli seri. Un progetto che si basa su di una sorta di bottone virtuale, il cosiddetto “red button”, tornato tanto di moda dopo le scaramucce e i toni da asilo nido fra Trump e Kim Jong-un. (Leggi qui http://gas.social/2018/01/mio-pulsante-piu-grosso-del/)
In pratica, attraverso un formulario online, sarà possibile collaborare con la Polizia Postale che si premurerà di verificare se si tratti di una fake news o meno, intervenendo presso il provider qualora si rendesse necessaria la rimozione, facendo inoltre in modo che l’eventuale smentita venga messa ben in evidenza. Di fronte poi a notizie di rilevanza penale si procederà perseguendo attraverso la via giudiziaria il reato commesso. Insomma una sorta di gendarmeria virtuale incaricata di dissuadere in maniera più efficace chi si diverte a pubblicar palle, senza un briciolo di fondamento, per il solo gusto di farlo.
“Il fatto che ci sia una vigilanza delle forze della polizia sulle notizie palesemente false, io lo considero un ulteriore elemento di garanzia” ha dichiarato il ministro spiegando alla stampa il sistema di segnalazione da parte degli utenti della Rete delle fregnacce con le quali noi tutti, spesso e volentieri, c’imbattiamo.
Soprattutto in un periodo di campagna elettorale come questo, il nemico numero uno da battere è la falsità e quelle panzane che un tempo i giornali e giornalisti, quelli veri, si sarebbero rifiutati di pubblicare. Notizie che oggi, in un regime di deregolamentazione e d’informazione un tanto al chilo e pure a gratis ci vengono propinate come fossero caramelle. Che si sa, il buon senso, ci dovrebbe portare a diffidare di quelle portate in dono dagli sconosciuti.
Invece, con le notizie – o forse dovremmo dire con le storielline che tutti noi amiamo farci raccontare – funziona diversamente. Capita che abbassiamo tutti la guardia e torniamo a credere a Babbo Natale. Ma non perché nel frattempo si è scoperto che Babbo Natale esista davvero ma solo perché abbiamo tutti, più che mai, tanto bisogno di credere che sia così. Il bisogno di frottole, in una società frustrata e narcisista è all’ordine del giorno. Ecco perché le notizie false esistono e circolano da sempre. Ecco perché oggi si assiste ad una loro recrudescenza.