In questi giorni, tra le varie notizie veniamo a sapere da un sondaggio in merito a No Billag, effettuato prima del voto, che il 62% dei cittadini svizzeri sarebbero favorevoli a un canone a 200 franchi.
Una sola cosa viene da pensare, se questo sondaggio è appena cuginetto di quello pre-elezioni che dava i No in Ticino al 48%, possiamo dormire tra due guanciali.
Ma come al solito è come viene presentato il piatto di portata a fare la differenza. I portali online si sa, amano i titoli a sensazione, fa parte del gioco.
Ma come? Abbiamo appena votato e il 70% di noi era contrario a No Billag, e adesso dieci minuti dopo subito vogliamo abbassare il canone?
Momento…leggiamo bene i dati: alla domanda “Volete che si abbassi il canone a 200 cucuzze?”, un 62% degli intervistati (prima del voto) dicevano di essere d’accordo o tendenzialmente d’accordo. Questi stessi però al 70% hanno poi votato No, decidendo di pagarlo 365 franchi.
All’ulteriore domanda sull’eventuale riduzione del servizio, il voto si ribalta. Il 58% si oppone e solo il 37% è disposto a una riduzione del servizio eliminando, per esempio, un canale.
Se poi il 72% ritiene che la SSR dovrebbe rinunciare alla pubblicità televisiva, il 56% non vuole dare soldi ai media online privati. Insomma, un’accozzaglia di dati che presi singolarmente dicono tutto e il contrario di tutto.
Vogliamo tele e radio (pubbliche e private) ma vogliamo pagarle meno, poi però siamo disposti quasi tutti a pagarla come adesso. Non vogliamo pubblicità (ovvio) nella radio e tele pubbliche anche se la pubblicità mantiene la struttura per un 25%, ma nemmeno vogliamo dare soldi ai media online.
E sulla base di questa roba, Bühler minaccia un’altra battaglia? A noi basta quel 70%, il resto alle condizioni attuali è un gioco da mago Otelma. Anzi, lo facciamo un sondaggio su quanti di noi abolirebbero Bühler?