È Mario Balotelli, pure lui lombardo, bresciano di adozione, a reiterare una lotta di secoli, non quella del razzismo, ma quella tra la gente di colore, quella tra coloro che si ribellano e quelli che per tornaconto o per paura restano asserviti e appiattiti al volere dei padroni. E lo fa tramite i social, rivolgendo parole dure a Tony Iwobi, primo senatore italiano di colore e per paradosso pure leghista.
“Forse sono cieco io o forse non gliel’hanno detto ancora che è nero. Ma vergogna!”
Balotelli, da sanguigno che è, si inalbera per le frasi demenziali e vergognose del pappagalletto ammaestrato di Salvini, che dichiarava:
“I clandestini? Vadano a casa. Ma la Lega non è razzista” o ancora “Il razzismo in Italia è solo a sinistra”
Scrivevo già l’anno scorso su Iwobi, quando era ancora solo una macchietta, che per delirio era responsabile federale del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione della Lega Nord. Un cane da guardia nero per i neri.
“ (…) Iwobi è un utile idiota. Non nel senso che è idiota lui personalmente, magari è anche un tizio intelligente. È un utile idiota perché serve a Salvini per giustificare le sue azioni nefande. “Vedete? Guardate come li tratto bene io i neri, non sono razzista!” Questo servirà a mettere in difficoltà i suoi detrattori, ma farà sorridere i razzisti veneti, lombardi e piemontesi, perché lo schiavo ubbidisce al padrone e ricopre un ruolo che gli è congeniale. Iwobi teme che la malaria, (un caso a Brescia) sia portata dagli immigrati, e paventa la chiusura dei confini contro i “falsi profughi” (canzone che sentiamo regolarmente anche da noi).
L’uso di Iwobi in un ruolo del genere non è solo utile, è un ulteriore schiaffo arrogante agli immigrati e a quelli che li proteggono. Uomo contro uomo, per far si che il padrone non debba sporcarsi le mani. Iwobi in realtà, intelligente o meno, è una delle persone più infami e tristi nella Lega salviniana, uno schiavo che per mendicare accettazione, prebende e vantaggi è disposto a fare la scimmietta coi piattini suonando la canzone della Lega. Perché la Lega è razzista. Non ci sono cazzi. (…)”. (leggi qui)
Oggi è Balotelli Mario, bresciano nero come l’ebano, a dare una lezione allo zio Tom, al servo utile dei leghisti. A ricordare che chi è infame lo è a prescindere dal colore della pelle e dall’etnia. Balotelli ci ricorda che certe battaglie sono di noi tutti a prescindere dal colore. Donne, uomini, neri e bianchi, persone che condividono pensieri e idee di tolleranza. Un Iwobi potrebbe essere anche viola a pallini gialli, ma rimane un leghista razzista, e uno della peggior specie.