Abbiamo voluto il raddoppio del Gottardo? Bene, probabilmente il costo ambientale sarà salato. È notizia recente infatti, che gli Austriaci vorrebbero aumentare i pedaggi al Brennero. Berna un po’ se la fa sotto, perché queste operazioni di solito si risolvono in un travaso di traffico su vie meno costose e più praticabili.
L’Austria, che ha più a cuore i polmoni dei cittadini che le lobby del cemento e dell’asfalto, ha dichiarato guerra all’inquinamento, veicolato soprattutto dai TIR.
Dove l’Austria corre ai ripari, gli Svizzeri si mazzuolano allegramente gli zebedei, non solo evitando qualsiasi pedaggio sul Gottardo, ma addirittura decidendo di raddoppiarlo come sancito due anni fa in votazione popolare.
Oggi parliamo di un milione e passa di camion l’anno, a fronte del tetto massimo di 650’000 sancito dalla Confederazione, limite che viene logicamente sempre superato.
Sul Brennero, hanno avuto un aumento di 58’000 TIR solo nei primi due mesi dell’anno e gli Austriaci hanno detto basta, alla faccia nostra e degli italiani. Sbagliano? Secondo il diritto europeo sì, secondo una logica di sopravvivenza, no.
Se gli Asburgici decideranno davvero di aumentare i pedaggi, una valanga di mezzi pesanti scivoleranno come rivoli d’acqua dagli altri passi e soprattutto dal Gottardo, che diventerà ancora più attrattivo, devastando coi gas di scarico tutto il Ticino e il suo sistema viario già congestionato.
Tempi grigi e fumosi ci attendono ma siamo contenti dei bei soldoni che guadagneranno le nostre aziende col raddoppio, Una bella commessa pluriennale che garantirà ai ricchi impresari di tenere il culo al caldo.