C’era chi ci accusava di falsità. Di piantare zizzania. Chi difendeva i bravi medici del cuore contro i perfidi statalisti cattivi che tutto volevano smantellare. Il problema di tutto questo circo, come dicevamo, è invece molto probabilmente lo stipendio di Dante Moccetti, figlio dell’esimio prof. Tiziano, anche lui come il fratello piazzato al Cardiocentro (leggi qui).
Bene, tenetevi forte. E adesso che vengano a smenare gli “amici” del cardiocentro, quelli che fanno i paladini ma in fondo reggono il gioco del pro saccoccia: Dante Moccetti guadagnerebbe più di un Consigliere di Stato. Scrivevamo infatti una decina di giorni fa:
“Dante Moccetti, infatti, riveste il ruolo di direttore, con uno stipendio che farebbe gola a un Consigliere di Stato. La sua qualifica? Non si conosce: in un mondo dove ognuno sventola i propri titoli come ventagli di piume di struzzo, il figlio di Moccetti mantiene un profilo nichilista. Se prima Dante Moccetti fungeva da vicedirettore, con Fabio Rezzonico a capo della struttura, oggi ha riassunto nel suo ruolo tutta la direzione del Cardiocentro.”
Ora conferma viene anche da altre fonti. Scrive infatti oggi TIO:
“ (…) E su questo aspetto è sorta una battaglia delle cifre attorno a Dante Moccetti, direttore amministrativo del Cardiocentro (figlio del direttore sanitario e promotore Tiziano). Ebbene, da fonti affidabili, la remunerazione di Dante Moccetti partirebbe da uno stipendio base di 250mila franchi, per poi lievitare in modo molto consistente grazie a bonus e gettone della fondazione del Cardiocentro. La curiosità di conoscerne il salario pare legittima, innanzitutto per via della trattativa di rientro nel pubblico, ma anche perché il Cardiocentro, come le altre strutture sanitarie private, riceve come “contributo pubblico alle ospedalizzazioni” un aiuto dal Cantone (oltre 28 milioni nel consuntivo 2015). “
Noi ingenui parlavamo di uno stipendio che faceva gola a un Consigliere di Stato, qua invece, un Consigliere di Stato, probabilmente mollerebbe il suo posto seduta stante per beccarsi lo stipendio e i bonus del figlio di Moccetti. Naturalmente Dante Moccetti nega, e starnazza “non sono autorizzato dal Consiglio di fondazione a farvi sapere l’ammontare esatto dello stipendio”.
Alla fine, basta giochetti. Gli “amici del cardiocentro” hanno messo in piedi una piazzata vergognosa, sfruttando i pazienti e la loro gratitudine per pararsi il culo. Anzi, per parare il culo di una delle poche figure inaccettabili dal settore pubblico, un direttore che guadagna cifre da capogiro. Lo hanno fatto per continuare a gestire l’immensa torta milionaria del Cardiocentro, altro che poveri pazienti abbandonati. Se l’ente rileverà il Cardiocentro, l’autonomia e i posti di lavoro e le eccellenze saranno garantite. A questo punto, forse, a non essere garantito sarà il posto del figlio di Moccetti. E stendiamo un velo pietoso sulle decine di milioni elargiti fino ad oggi alla creatura di Moccetti, a partire dal terreno e dai 6 milioni iniziali. Eccola la vostra guerra tra il “buono” privato e il “cattivo” pubblico. E ricordatevi che sotto queste battaglie ci sono sempre i vostri franchi, che il “buono” privato” vuole succhiarsi come caramelle senza che nessuno gli dica quante o a che gusto devono essere.