Con un comunicato stampa di poco fa, la commissione di vigilanza LIA dà seguito alla risoluzione del Consiglio di Stato, vedendosi obbligata di fatto, a cessare l’attività.
Si procederà, nei modi e nei tempi necessari, a ridimensionare la struttura operativa che si occupava delle pratiche.
Un punto finale definitivo, sembrerebbe, a una delle leggi più invise e inutili create negli ultimi anni, magari partita con buone premesse e buona volontà, ma poi sostenuta ostinatamente e ciecamente nonostante fosse palese che violava le leggi e che fosse detestata dalla maggior parte dei piccoli artigiani che non ne vedevano i benefici. Oggi la LIA crolla definitivamente sotto i colpi del Tribunale Federale che ne impedisce, anche in seguito ala risoluzione di Consiglio di Stato e Gran Consiglio, il proseguimento.
Uno smacco soprattutto per il ministro Zali che ne ha sempre sostenuto a spada tratta l’utilità.