E anche a Ginevra, si riconferma l’onda rossoverde. Dopo il primo turno del 15 aprile (leggi qui), ieri il Cantone ha perso la sua maggioranza borghese, con l’estromissione del PPD Luc Barthassat.
Al suo posto, Thierry Apothéloz del PS, che porta così a tre la quota dei ministri rossoverdi del Cantone.
Oggi l’esecutivo del Canton Ginevra conta due liberali, un PPD, un membro del Mouvement Citoyens Genevois, due socialisti e una Verde. Anche un mese fa, le elezioni a Zurigo e nel suo hinterland, avevano confermato l’avanzata di Verdi e socialisti (leggi qui).
E di nuovo, un Cantone popoloso con quasi mezzo milione di abitanti, da una virata in direzione di istanze più sociali e ambientaliste. Scrivevamo già in merito all’avanzata della sinistra nella città lemanica:
“Alla fine il successo rossoverde esiste semplicemente perché, per una volta, le politiche “naturali” dei due movimenti si sovrappongono bene con le esigenze dei cittadini delle città: maggiore cura delle fasce deboli, soluzioni per i problemi sociali, per l’invecchiamento della popolazione e una tutela dell’ambiente decisamente più marcata che per la Destra.”
Molto differente è la musica in Ticino, dove i problemi e il sentire popolare sono calamitati da altre questioni: la disoccupazione, la povertà, i costi della salute. La cosa strana è che questi sono comunque temi cari alla sinistra, che però nel Cantone fatica a mantenere le sue posizioni. Manca un anno alle elezioni cantonali e un anno può essere tanto oppure pochissimo. Il PS e i Verdi manterranno le loro posizioni? I prossimi 12 mesi saranno delicati, certo serve unità, incrinata negli ultimi tempi dal voto per gli sgravi fiscali, capacità di comunicare e facce nuove che riescano a calamitare consenso senza le zavorre pesanti alle spalle. Una sfida interessante ma di certo faticosa.