Se sei gay non chiedere mai una carbonara senza pecorino, Dio non voglia che ti insultino sullo scontrino. L’ultima boiata estiva, intrisa di inutile omofobia, arriva dalla Città Eterna dove una coppia di ragazzi si è vista recapitare uno scontrino personalizzato, che si è fatto il giro pure della Rete svizzera: dal Blick a Rumors Ticino.
L’ho vista passare in Rete qualche giorno fa e siccome ogni tanto le foto acchiappalike di cose marce, insulti facili e co., rinascono sul web come fenici per farci sfogare frustrazioni quotidiane, beh, non le ho dato peso. Ma la foto dello scontrino con l’insulto ai ‘froci’ è una cosa fresca fresca. E si va ad aggiungere allo scontrino di un ristorante cinese dove un tizio in sovrappeso era stato chiamato ciccione o ancora riprende la tematica gay già espressa finemente su uno scontrino del 2014 che recitava: “Mi raccomando so ricchioni”.
Quindi se vedete questa foto sappiate che non è una fake. E ora vi dico che è successo.
Una coppia di omosessuali, il 19 luglio, è andata a cena al ristorante romano Locanda Rigatoni, vicino Piazza San Giovanni. I due giovani si sono pappati un sacco di leccornie come un po’ di trippa, fiori di zucca, una costoletta, ma poi hanno chiesto una carbonara, commettendo il sacrilegio di desiderare una spolverata di parmigiano reggiano al posto del pecorino.
Al momento del conto, l’amara sorpresa: essere derisi sulla ricevuta fiscale. I due ragazzi hanno chiesto spiegazioni al cameriere, lui si è giustificato dicendo che era uno scherzo. La proprietaria del locale ha addirittura dato la colpa al computer! Una vera commedia dell’arte, dove l’autore dell’epiteto si è elevato di caratura incolpando pure la coppia gay di avergli rovinato la piazza con gli altri clienti.
L’epilogo? Ai due poveri sventurati è stata offerta la cena, al cameriere imbecille è stato tolto il lavoro e alla proprietaria del locale sono toccate le minacce di Forza Nuova, scesa in campo il giorno dopo per difendere il villano.
Ora, mentre la solidarietà nei confronti della coppia sembra avere la meglio (e per fortuna), tanto che la sindaca Raggi e compagnia ribadiscono quanto Roma sia “Capitale dell’inclusione e accoglienza”, della brava gente che si suda il salario si è vista sputtanata e pure minacciata dagli estremisti di destra.
Se quei facinorosi si facessero un po’ i conti in casa loro, forse in questi giorni, avrebbero qualcun altro da difendere. Ad esempio Giuliano Castellino, uno dei leader di Forza Nuova, arrestato l’altro ieri. Per cosa? Una ‘piccolissima’ truffa: si è solo intascato un milione e trecentomila euro, falsificando dei buoni riservati ai rimborsi per celiaci.
Ma questa è tutta un’altra storia.