Scienza, verità, informazione, internet. Dall’avvento della Rete abbiamo un accesso all’informazione pressoché illimitata. Il problema è che non esiste una netta distinzione tra informazione corretta e informazione farlocca per cui arriviamo al paradosso che oggi rischiamo seriamente di avere una civiltà più che mai mal informata (disinformata). A volte in buona fede, a volte di proposito, a volte con dei pregiudizi o delle difese di posizione simili alla tifoseria da stadio, molto spesso capita di discutere con amici e conoscenti che ad un tratto se ne escono con la classica stronzata senza né capo né coda e a quel punto devi decidere se fare finta di nulla o imbastire una discussione rischiando di buttare via fiato e tempo.
Qualcuno a questo punto obietterà: chi decide ciò che è vero da ciò che non lo è? Chiaramente a tutti è capitato di imbattersi in questo dilemma e non è sempre semplice chiarire. Una cosa però la si può fare. Se gli argomenti (e le fonti) sono ragionevolmente, palesemente insufficienti sospendiamo il giudizio, la condivisione o la presa di posizione.
Ad oggi per quanto riguarda la conoscenza non esiste di meglio del metodo scientifico, il modo migliore per avvicinarsi ad una verità perlomeno provvisoria. La scienza applicata alla ricerca e le intuizioni di grandi pensatori, ci hanno dato tutto ciò che oggi, dai vaccini al pc, dal trapianto di cornea al cellulare, sembra scontato.
Malgrado ciò le tesi antiscientifiche, antistoriche, antistatistiche, si propagano sempre più e in modo preoccupante, riuscendo a captare non poco l’interesse di grandi porzioni di popolazione. A volte veicolate da persone/organi interessati ad un obiettivo preciso, anche da parte di enti al di sopra di ogni sospetto. E qui nasce il problema. Quando il numero sarà sufficientemente importante queste “menzogne” saranno sdoganate, recuperare il pensiero critico sarà molto difficile e nel frattempo rischieremo danni gravi alla società.
Nulla si salva dal rischio di manipolazione: ogni tema è un possibile soggetto quando ciò può essere utile a chi propaganda. A volte ciò che è vero non ci piace, ci infastidisce, ma purtroppo o per fortuna i fatti prescindono dai nostri desideri: – Complottismi (allunaggio, signoraggio bancario, 9/11, scie chimiche, JFK…) – Trattati commerciali (es. Titip, Ceta, ciò che vero e ciò che non lo è) – Vaccini – Medicina alternativa dubbia- Fake news sensazionalistiche – Leggende metropolitane di ogni tipo – Religioni e affini – Falsità ideologiche pilotate (glyphosate, OGM…)
Non stiamo parlando di nostre competenze specifiche poiché ovviamente sono limitate: parliamo di un approccio critico e neutrale alle notizie. Forse oggi sarebbe veramente possibile costruire un modo migliore grazie alla scienza, alla conoscenza e grazie all’accesso all’informazione dataci da internet. Forse se lo volessimo potremmo riuscire ad evitare una possibile futura grande censura. Perché, in quel caso, sì che avremo perso tutti.