È con l’eleganza di un moschettiere col fioretto, che Manuele Bertoli, in un suo scritto, ribalta addosso a Norman Gobbi la sua indignazione per essere stato bersaglio dei soliti vandalismi che colpiscono quadriennalmente le affissioni politiche. Una cosa a cui siamo ormai abituati, ricordiamo solo i testi dileggiatori sui manifesti di Marina Masoni o di Filippo Lombardi.
Gobbi, in un post scrive (a corredo dell’immagine che riportiamo qua sotto):

“Predicano maggiore tolleranza e mi augurano la morte. Un (sorriso in emoticon) e tanta compassione per loro.”
Norman fa una cosa brutta. Accusa velatamente quelli che predicano tolleranza, si presume la sinistra, e usa quei metodi imparati da Salvini, mandando sorrisi e bacioni a chi lo critica. Ma Manuele Bertoli risponde al ministro:
“(…) Per questo voglio esprimere solidarietà al collega Gobbi per le ingiurie gratuite e le minacce che ha ricevuto di recente. Anch’io sono stato bersaglio numerose volte di atti ostili decisamente al di là del normale, non di rado anche dal Mattino della Domenica, e so cosa vuol dire. Forse se tutti dessero un esempio virtuoso, promuovendo una cultura del confronto democratico civile, si potrebbero evitare questi eccessi inutili.”
Insomma, Norman bello, non si può fare i piangina per due manifesti imbrattati e poi avere l’organo – non organo del partito, il Mattino, che spala letame ogni domenica sugli avversari, facendoli passare per semideficienti con le orecchie d’asino o il culo per aria. Ricordiamo inoltre che proprio il Mattinonline di Bignasca (poi condannato) era stato coinvolto come correo nelle minaccie di morte e gli insulti degli utenti della pagina leghista al ministro socialista. Dunque tutta questa gobbesca indignazione fa ridere anche le statue dei landamani a Palazzo Federale.
In tutta questa storia c’è comunque una differenza neanche tanto sottile. Bertoli non può dire a dei vandali anonimi di non prendere per il sedere Gobbi, mentre a Gobbi basterebbe una telefonata per farla piantare a Quadri di aggredire malamente il ministro socialista e tutti i poveracci che finiscono spazzolati ogni domenica dal Mattino.
Che dire? Indignazione a senso unico, n’est ce pas?