Tra i temi che infiammano (si fa per dire) la campagna elettorale ticinese c’è anche la questione canapa e la sua regolamentazione, auspicata da più parti, sulla scorta dell’innegabile (e illegale) consumo che ne fa una parte non certo trascurabile della popolazione in Svizzera.
“Vuoi legalizzare la canapa? Ecco chi votare!”, inizia così, senza troppi giri di parole, il più recente comunicato stampa del Comitato interpartitico per la regolamentazione della canapa (CIRCA) che, da oltre due anni, porta avanti la sua battaglia politica “per ridurre l’impatto negativo della cannabis, e delle leggi che la concernono, sulla società ticinese.”
Del resto, mentre un po’ in tutto il mondo si sceglie la via della legalizzazione, così come accade in una parte sempre maggiore degli Stati Uniti e in Canada, c’è chi, anche da noi, si è posto degli obiettivi che sono mirati a “potenziare e migliorare le misure di prevenzione e di riduzione del danno, sensibilizzare popolazione e politici riguardo a rischi e virtù della canapa e approfondire, con un approccio rigorosamente scientifico, una o più vie alternative all’attuale proibizionismo”.
Un lavoro che il CIRCA porta avanti grazie a eventi di varia natura nei quali il tema è oggetto di discussione e di confronto così come pure accade a livello parlamentare dove la battaglia per un approccio che non sia esclusivamente quello di un proibizionismo duro e puro è stata oggetto di un’interrogazione che però, almeno finora, è rimasta lettera morta.
“Il 26 ottobre 2016 è stata inoltrata un’interrogazione a 360 gradi sul tema canapa (primo firmatario Fabio Käppeli, PLR). L’atto parlamentare ha unito come mai prima d’ora, essendo stato firmato da rappresentanti di tutte le forze politiche, per un totale di 34 Gran consiglieri. Visto il numero di firmatari e la trasversalità raggiunti ci si potrebbe lecitamente aspettare una celere risposta da parte del Consiglio di Stato. Macché.”
Infatti, dopo più di 881 giorni, un vero e proprio record, non c’è ancora stato modo che il tema venisse dibattuto. Un immobilismo che non solo risulta sospetto, ma è anche la dimostrazione di come l’approccio alla questione canapa sia pregiudiziale e ancora fortemente ideologico. Questo malgrado in Parlamento si sia creato, già da tempo, un movimento trasversale che chiede una risposta più efficace al problema.
Ecco perché il CIRCA ha creato una lista ad hoc con i nomi di tutti i candidati sensibili a questo problema che trovate qui sotto. Alle prossime votazioni cantonali sono 161 i candidati che, sui 737 presentatisi, si dicono favorevoli alla regolamentazione e a una legalizzazione della canapa. E, di questi, ben 20 sono candidati al Consiglio di Stato.
Lista-candidati-pro-regolamentazione