Germano Mattei è caduto in preda al panico dopo aver letto che il nome più diffuso tra i neonati a Berlino è Mohammed. Il Mattei, recentemente estromesso dal Gran Consiglio, si sfoga impaurito, condividendo coi suoi amici il Mattei-pensiero:
“Che livel (Rigorosamente dialettale)! O che problema vi sta dietro? Non sono e non voglio esser razzista, ma sono pure fiero patrizio, e Patrizi si nasce.”

Vero, patrizi si nasce, ma questo non ci rende migliori. Conosco gente fierissima che non è patrizia di un fico secco e conosco patrizi che sono fieri come un carciofo bollito. Poi dai, Mattei, questa del “ non è per esser razzista…” non si può proprio più sentire. Comunque alcuni ragionamenti vanno fatti, soprattutto per sedare il terror-panico dei patrizi ticinesi che, come Ghiringhelli o Mattei, sono convinti che entro cinquant’anni qui si reciterà il Corano e i nostri figli si chiameranno Alì Franscella o Fatima Mombelli.
Berlino è città moderna e cosmopolita. La Germania ha la più grande comunità turca d’Europa, con circa 2,6 milioni di persone. Sono l’equivalente dei nostri italiani e portoghesi, gente migrata decenni fa i cui figli sono cresciuti in Germania parlando tedesco. Comunque i tedeschi contano 82 milioni di individui, il che riduce la percentuale dei turchi a circa il 3%. Inoltre, negli ultimi anni, la Germania, per vantaggi prettamente economici, ha accolto centinaia di migliaia di profughi siriani per via della guerra. Criteri economici legati all’ottima formazione tecnica e professionale dei siriani, che vanno a coprire ruoli lavorativi per cui in Germania scarseggia il personale.
Tra tutti i pregi, l’islam non ha quello della fantasia nei nomi propri, chiamarsi Mohammed (come il profeta) è l’equivalente di Carlo in Italiano, anzi peggio, a occhio un musulmano su tre si chiama Mohammed. Come d’altronde i Rossi, in Italia, contano ben 46’000 famiglie diffuse sul territorio. Tra questi Rossi ci sono atei, leghisti, comunisti, gay, etero, amanti degli animali e del kebab come del caviale o dei maglioncini di flanella. Insomma, non è che se ti chiami Spartaco guidi per forza una rivolta di schiavi o se ti chiami Karl sei inevitabilmente comunista.
È un po’ il motivo per cui nel Milanese tra i 20 cognomi più diffusi 4 sono cinesi, infatti il secondo è Uh, mentre il primo, si rassicurino gli emuli di Mattei, è sempre Rossi. Perché i cinesi sono tanti, ma siccome provengono di solito dalle stesse provincie sono facilmente parenti tra di loro e hanno lo stesso cognome (come quelli di Mesoraca in Ticino). Inoltre tendono a raggrupparsi nelle grandi città, come, appunto, Berlino o Milano. Dubitiamo che gli Uh o gli Wong siano così presenti anche a Rovello Porro
Per terminare, vorremmo dire a Mattei che tutti questi mocciosi Mohamned mica sono a Bellinzona o a Vogorno e che può dormire sonni tranquilli, che se anche invasione di Mohamned ci fosse, ragionerebbero in maniera variegata e differente come i patrizi.
Per esempio, io sono patrizio come te, Mattei ma la penso completamente all’opposto. Sono fiero di essere patrizio ma adoro la cucina etnica e mi affascina sentire raccontare da altre persone la loro cultura, sono curioso e aperto. Sono convinto, che a vincere sul lungo termine, non sono le etnie, ma le idee, e che quelle oscurantiste, ce lo insegna la storia, soccombono nel tempo a quelle più evolute e liberali, chiedilo agli antichi romani, che si sono poi grecizzati fino al midollo anche se erano loro ad aver invaso e conquistato l’Ellade.
Tanti auguri allora ai piccoli Hamed, Spartaco o Karl, che il mondo è bello perché è vario e non sono i neonati a guidare le invasioni barbariche.