No, non lo è. È forte, certo, oltre che astuto e spregiudicato, ma non invincibile. E se la sinistra con Zingaretti in testa lo capisse, potrebbe cominciare ad azzannarlo ai garretti per rallentare ulteriormente la sua corsa, visto che ora è più occupato a difendersi dagli attacchi dei colleghi grillini di Governo che dall’esterno.
I sondaggi dicono che la Lega ha perso il 6% in un mese. I litigi continui con i pentastellati evidentemente non sono utili al Ministro dell’interno, che risulta in affanno. Diversi sono i motivi del rallentamento.
- L’accerchiamento grillino. I Cinquestelle, stufi di fare gli utili idioti, si sono dati una scrollata e ora attaccano Salvini e la Lega a ogni piè sospinto. In più, anche Conte, che ha fatto il burattino fino ad ora, sembra avere ritrovato un po’ di dignità, anche conscio che il ruolo di primo ministro è suo, e se non vuole passare alla storia come uno dei più inetti, deve darsi una mossa. I recenti casi della revoca del sottosegretario leghista Siri per presunta corruzione, e il caso della Mare Jonio, la nave che ha sbarcato i suoi profughi (ricollocati subito in Europa da Conte) in barba ai “porti chiusi” di Salvini sono rappresentativi della nuova linea. Non si balla più al ritmo di Salvini.
- La propaganda. Quella che sembrava una propaganda social inarrestabile, ha in sé un vizio di forma, per governare bisogna avere anche dei contenuti e dei risultati. Non posso infatti decantare il mio negozio promettendo sconti e offerte tre per due, e quando i clienti entrano lasciare completamente vuote le scansie. Questo sistema funziona sul breve termine, ma risente delle lunghe distanze.
- L’arrivo di Zingaretti al PD, ha perlomeno arrestato la narrazione perdente del partito, che riesce a tenere nelle elezioni amministrative e a crescere anche con ragionate alleanze. L’interruzione di questa narrazione, non colpisce direttamente Salvini, ma corrode la sua storia da ipervincente. Diciamo che Salvini ha attuato una blitzkrieg con mezzi corazzati, e come i tedeschi si è trovato troppo avanti per rifornire i suoi mezzi di benzina. Il PD che perdeva, era benzina per le truppe salviniane, che ora si trovano un po’ disorientate senza un nemico in rotta totale. Nemico che peraltro è stato accantonato anche dai Cinquestelle, che ora si concentrano sulla Lega. Infatti, i pentastellati salgono nei sondaggi che li da al 25% contro il 30% della Lega e il 20% del PD.
Salvini ha perso? Ferma, ferma… È ancora saldamente in sella. Molto dipenderà dal prossimo futuro, di sicuro ha perso smalto e non poco. Sarà l’abilità dei suoi avversari, più che la sua capacità, a decretare cosa succederà dopo le elezioni europee, tenendo presente che Salvini non avrà il sostegno dei sovranisti delle altre nazioni così come sperava.