Molti di noi avranno già votato, convinti o meno, decisi o comunque dubbiosi. Il tema delle Officine è un tema che ha scaldato gli animi negli ultimi dieci anni, ed è giusto che gli ultimi indecisi, quelli del voto all’ultimo minuto abbiano ancora un’occasione per prendere posizione.
Per questo abbiamo chiesto a Ivan Cozzaglio, primo firmatario dell’iniziativa “Giù le mani dall’Officina” e al deputato Henrik Bang, del comitato del NO, di darci i loro pareri in poche righe:
Ivan Cozzaglio
In Ticino vi è stata una grossa erosione di posti di lavoro qualificati e decentemente retribuiti, dunque, mancando il lavoro, dobbiamo sostenere l’iniziativa “Giù le Mani dall’ Officina” per diversi motivi. Il primo è quello di lottare per mantenere i 300 posti di lavoro che verranno persi col progetto attuale. Questi ci sono e hanno ancora un futuro, basta volerlo, impegnandoci a mantenere nella regione attività di manutenzione che il Ticino perderebbe, perché andrebbero oltre Gottardo se non all’estero. Passasse il SÌ, il CdS tornerebbe a ritrattare lo sciagurato accordo che lo vede donare 100 mio alle FFS senza più avere voce in capitolo, mentre i rappresentanti FFS hanno diritto di veto nel gruppo di pianificazione a Bellinzona. Che senso ha investire 120 milioni per perdere 300 posti di lavoro? L’iniziativa non pregiudica l’insediamento di Castione ma lo valorizza e permetterebbe un controllo nella gestione. In ogni caso le FFS non possono permettersi di ritirarsi dal Ticino. Questo è lo spauracchio ripetuto in continuazione da chi si oppone all’iniziativa. Se costava troppo andare a Bodio e vi erano problemi di tracce, figuriamoci il trasferimento oltre Gottardo dei TILO. Stiamo lottando per mantenere più occupazione nelle Valli e ci troviamo contro i poteri forti di questo Cantone. FFS, La Posta, Swisscom e l’esercito hanno continuato a tagliare posti di lavoro, cerchiamo di fare quanto in nostro potere per invertire questa rotta, perché contro i compromessi della Politica, solo il Popolo può!
Henrik Bang
Nel 2008 le FFS presero la scellerata decisione di voler chiudere le storiche Officine di Bellinzona. L’iniziativa “Giù le mani dall’Officina” ha esercitato quella indispensabile pressione politica che ha portato al futuro delle Officine che è stato concepito con il progetto di un nuovo stabilimento industriale da 360 milioni in grado di garantire una base di partenza con 200/230 posti di lavoro qualificati. Nessun operaio verrà licenziato e sono previsti 8 milioni per la riqualifica delle maestranze. L’iniziativa, in caso di fallimento delle trattative con le FFS, impone allo Stato del Canton Ticino di rilevare indistintamente tutte le attività delle attuali Officine sostituendosi di fatto alle FFS nelle qualità di nuovi proprietari ed imprenditori ferroviari. Questa opzione sarebbe legata ad altissimi rischi imprenditoriali e in caso di mancata concretizzazione di quanto chiesto nell’iniziativa, lo Stato, vale a dire il Cantone Ticino, sarebbe chiamato a ricorrere a misure di espropriazione nei confronti, non di un privato, ma addirittura della Confederazione.
Ora per non ritornare alla casella di partenza che rimetterebbe tutto in gioco vi chiedo di votare un convinto NO all’iniziativa.