Inutile raccontarlo ai più, le farneticazioni dei razzisti, dei suprematisti bianchi, dei complottardi terrapiattisti e company non dovrebbero avere spazio sui social. L’incitamento all’odio, punito per legge, ora riceve anche il giro di vite di Youtube.
Lo annuncia la stessa piattaforma social, leggiamo dal sito della RSI:
“(…)YouTube continua a stringere le maglie per evitare la diffusione di video che propugnano odio, suprematismo ed estremismo violento. In un ennesimo aggiornamento delle regole la piattaforma mette al bando chi “glorifica l’ideologia nazista, intrinsecamente discriminatoria”, e chi nega eventi ben documentati come l’Olocausto. Accanto a questo, si impegna a ridurre la visibilità di filmati che promettono cure miracolose e non scientifiche, o che sostengono teorie strampalate come il terrapiattismo.(…)”
Dai, uno sforzino lo stiamo facendo. Dopo anni di vomito e assurdità su qualsiasi social, da Twitter, a Facebook a Youtube, si stanno finalmente tirando i remi in barca. Chi strilla alla censura dovrebbe sciacquarsi la bocca. Perché putroppo è proprio la democrazia, che tollera molti comportamenti, ad avere permesso il degrado violento e a volte anche orribile (come spesso i video su YouTube, con le decapitazioni dell’Isis o con video violenti di ispirazione nazifascista) a cui assistiamo oggi.
E non lo possiamo negare. Vedere migliaia di fascisti alzare il braccio all’unisono alle commemorazioni di Acca Larentia (vedi qui) o assistere alle rievocazioni delle SS (vedi qui) fa veramente venire i brividi. Come i brividi fanno venire video violenti o provocatori che spesso impazzano su YouTube.
Immagini spesso angoscianti, tristi, o che promulgano messaggi distorti e malati di cui sono preda, magari, gli utenti più deboli.
Perciò non osate chiamarla censura, questo è il ripristino di una democrazia che per propria vocazione liberale (e anche commerciale), ha permesso anche a forze illiberali di farsi strada sgomitando. Ora è il momento che la democrazia mostri i muscoli e si renda conto che a volte è necessario essere intolleranti con gli intolleranti, anche se è paradossale, per salvare se stessa dal degrado che i social hanno portato con sé.