Lei lo lascia.
Lui chiede di venire a riprendere le sue cose.
Lei non si fida e fa venire un amico.
Lui arriva, carica le cose e se ne va.
Poi però torna.
La raggiunge in garage, tira fuori un coltello stile Rambo – pare si chiami Combat – e la colpisce al collo.
Lei si trascina sul pavimento per scappare.
Arriva l’amico, che per fermare l’altro viene colpito al torace col coltello.
Lui torna dalla donna.
Le siede sopra a cavalcioni e la crivella con 12 pugnalate. Dodici.
Poi si alza e si procura un taglio alla gola.
Chissà perché.
Ora è in ospedale. Dicono stia soffrendo.
Il Corriere: “Non è chiaro se il gesto fosse premeditato”.
L’Adige: “Una relazione complicata fa scattare la reazione dell’ex”.
Today.it: “Tragedia in un paese tranquillo”.
Vicenza Today: “La giustizia deciderà se si è trattato di raptus o premeditazione”.
Il Sussidiario Net: “Quando si è reso conto di quel che aveva fatto, ha tentato il suicidio”.
BUT THE WINNER IS: Il Gazzettino
“Quella storia d’amore troncata mesi fa non gli aveva dato pace.
Non si sa bene cosa abbia scatenato la furia”.
Mi ritiro per riflettere sul senso del giornalismo.
A proposito: lei si chiamava Marianna Sandonà, aveva tutta la vita davanti a sè, e quello in foto è LUIGI SEGNINI, quel gran vigliacco del suo assassino.
Io avrei scritto così.

Agatha Orrico