“Ieri, la notizia di Nadia Toffa.
Il lutto, enorme. E poi le parole usate da qualcuno per descriverla, per insultarla, altri per elogiarla. Un saluto che tutti alla fine hanno voluto fare, compresi i politici che chiudono gli ospedali e ammazzano la ricerca. Ma tant’è.
Ho riflettuto molto, da ieri, grazie anche alle parole di Giovanni Bogani, un maestro, che ha messo in fila una critica gentile alla retorica del “volere è potere”.
Così mi è tornata in mente la storia di Francesca Masi (che ora sta bene, è in vacanza e la saluto!) e che, qualche tempo fa – incasinata con il cancro – rideva, rideva, rideva fino a contagiarmi.
Non c’è solo Nadia Toffa, penso, e questo non vuol dire sminuire o esaltare. Neanche fare bene o fare male. Ognuno fa quel che può, quel che si sente, provando a rispettare se stesso e gli altri, con gentilezza. Non c’è il malato giusto, forse non esiste neanche il modo giusto per affrontare una malattia. Però il modo di Francesca, le sue parole, mi piacciono molto, in questi giorni sospesi.”
Saverio Tommasi
Francesca: “Lotto contro il cancro e mi faccio delle grandi risate”
Di Redazione
