Gli abusi degli UDC-leghisti spesso passano in sordina, anche perché tra giornali e portalini di proprietà dell’UDC stessa o del gruppo del Corriere, non sempre si ha interesse a fare fare la figura dei balenghi disonesti a quelli che si riempiono la bocca di patriottismo e di popolo.
Così è stato per la segretaria di Battista Ghiggia, un primanostrista che viene riesumato ogni 4 anni, e che concentra tutto il suo leghismo in due mesi (cit.). Una segretaria rigorosamente frontaliera, sicuramente bravissima e competente, come tanti ticinesi che votano Lega e Ghiggia e che invece lavoro non ne trovano.
Un altro caso, anche peggiore, è stato quello della ormai ex procuratrice Valentina Item-Nasino, eletta in quota UDC e poi ritiratasi, che avrebbe dovuto comparire in pretura penale l’anno scorso col marito (processo poi rinviato a chissà quando e chissà perché), poiché aveva fatto opposizione al decreto d’accusa riguardante la famosa colf filippina assunta in nero e scoperta nel 2014. E brava la signora Item-Nasino, anche qui Prima i Nostri rimane una pernacchia nell’aria e il pagamento in nero sbertuccia tutti noi ticinesi che i contributi li paghiamo.
Qual è la novità? Beh, pare che la signora Item-Nasino (ad oggi ancora vicecancelliera alla Corte dei reclami penali), abbia ritirato l’opposizione, facendo passare così la sentenza in giudicato. Il che significa, paro paro, che la Item-Nasino alla fine, stretta all’angolo, ha accettato la sentenza così come proposta ben due anni fa da Noseda, ammettendo la propria colpevolezza.
L’accusa era di infrazione alla legge federale sull’AVS (un reato penale), infrazione alla legge federale sulla dimora e il domicilio degli stranieri.
La cosa curiosa è che il ritiro dell’opposizione della Item-Nasino, un fatto decisamente eclatante, è passato completamente in sordina, anche perché la signora, che di certo non è stupida avrebbe portato avanti le pratiche nel mese di luglio, il periodo migliore, dove i media sono sonnacchiosi e lavorano a scartamento ridotto, evitando, così facendo, pure il rischio di doversi presentare ad un processo pubblico.
A questo punto ricordiamo che quelli che invocano “prima i nostri” e si fingono grandi difensori dei ticinesi, sono personaggi come Tuto Rossi, razzista e che aveva insultato i Bleniesi in un video dove era evidentemnte alterato, come Orlando Del Don, che aveva utilizzato dei “padroncini” per riattare il suo ufficio, o la Bilsa SA di Bignasca, anch’essa fruitrice non solo di frontalieri, ma anche di padroncini. Come Battista Ghiggia con la sua segretaria frontaliera o Valentina Item-Nasino con la colf filippina in nero. Due indizi non fanno una prova, ma numerosi si, e fanno capire quanto sia ipocrita un certo modo di porsi all’elettorato, un elettorato che proprio scemo non è.