In Eritrea c’è l’obbligo del servizio militare sia per gli uomini sia per le donne. L’entrata nel servizio è a partire da 18 anni fino a un tempo indeterminato, che può arrivare anche all’età di 40 anni, con permessi di congedo annuali che durano un mese e con paghe molto basse. Non esiste la possibilità di fare servizi alternativi all’esercito e solo i preti o i seminaristi possono fare richiesta per il servizio civile. Il servizio militare si svolge con i primi 6 mesi di addestramento, seguiti da servizi rivolti allo Stato in ambiti pubblici o di difesa armata, come la presenza sulle frontiere per controlli, per esempio dell’emigrazione clandestina, o per la sicurezza nel caso di rivolte o guerriglie.
I giovani e le reclute fuggono dall’Eritrea proprio per le condizioni proibitive del servizio militare e per l’impossibilità, per molti, di avere una vera vita sociale, bloccata dalla durata indefinita del periodo di leva.
I fuggiaschi, se vengono catturati, rischiano di essere uccisi sul posto oppure imprigionati senza processo e torturati. Invece, se riescono a fuggire, i loro congiunti possono subire sanzioni molto salate, fino alla confisca della casa o della terra e perfino alla prigione. Inutile aggiungere che, per i disertori fuggiti, il rimpatrio è più che sconsigliato.