Ogni volta che qualcuno si suicida io immagino Dio correre in cantina, una cantinetta fra le nuvole al fresco, prendere il vino migliore, che Lui di miracoli e vini è Maestro, e con il fiasco nascosto sotto la tunica aspettare l’arrivo di quello nuovo, e aspettarlo a braccia spalancate, che se non ha trovato conforto quaggiù che lo trovi almeno lassù. Il pensiero di Dio mi immagino sia più o meno questo.
E quando il tizio appena suicidato arriva Lui gli dice: “Lo sai che il suicidio è un peccato gravissimo?”
E quello lo guarda un po’ stranito e allora mi immagino Dio che gli dice: “Sto scherzando, bischero”. E poi l’abbraccia forte che un abbraccio così forte non l’ha mai avuto, e succede che di solito si mettono a bere vino e a giocare a briscola insieme, questa volta penso che lo faranno in tre.
Saverio Tommasi