Le elezioni federali sono state un successo per la novità e lo slancio che ne è scaturito e la presa di coscienza di una parte dell’elettorato. Si è detto basta. E l’abbiamo deciso noi. Nessun miracolo, nessuna entità paranormale, nessuna intercessione di qualche Santo o merito di un qualche astruso algoritmo. Abbiamo votato optando per una strada finora meno battuta.
Votare, un dono non scontato
Come siano andate le ultime elezioni ormai lo sappiamo tutti. Non vorrei quindi tediarvi con i numeri, le percentuali e le tendenze in crescita o in calo dei partiti. Credo che questa domenica le diverse campane politiche le abbiamo sentite suonare un po’ tutti. Vorrei invece parlarvi dell’esercizio del diritto di voto, un privilegio non scontato, che spesso snobbiamo. Mancanza di tempo. Insufficiente informazione. Altro da fare. Non saprei cosa votare. Tanto non cambia nulla. Fanno sempre quello che vogliono lo stesso.
Tutte cose sentite e risentite, situazioni che si presentano puntualmente a ogni possibilità che ci vien data per poter dire la nostra e cambiare le cose. O almeno tentare. E invece no. Su 5,3 milioni di Svizzeri aventi il diritto di voto, meno della metà, ha votato. Peccato. Visto che, alla fine, siamo unicamente noi che determiniamo un’elezione, che approviamo un oggetto, che decidiamo chi vogliamo ci rappresenti in Governo, ma purtroppo utilizzamo quest’opportunità, solo per metà. Come una bandiera che sventola a mezz’asta. E ieri quasi il 56% degli elettori ha deciso di non dire la sua. Peccato.
Donne donne donne
Le elezioni federali di domenica si sono rivelate un successo, soprattutto per le donne. Un numero record di elette, ben 85 parlamentari, pari al 42,5% del totale. Donne che si riconfermano, donne elette per la prima volta e donne che portano il proprio Cantone ad avere finalmente una voce femminile in Parlamento. È appena passato l’anniversario del diritto di voto alle donne (leggi qui), ed ecco che veniamo travolti, malgrado il calo di partecipazione, da una valanga di quote rosa che si rincorrono e giocano a nascondino sotto la cupola. E se lo meritano. La donna si impegna di più dell’uomo, da sempre, proprio perché sa che, ancora ai nostri giorni, essere donna non è per nulla facile e nulla è scontato. Così domenica è stata premiata.
Siamo solo noi
Siamo tutti meravigliati per quanto accaduto. Perchè? Siamo noi che decidiamo quale strada intraprendere, che ci informiamo, che ascoltiamo, che decidiamo di andare a votare, che apponiamo una croce e infiliamo la busta nell’urna. Ma perché siamo tanto meravigliati? Tutti si sorprendono per l’onda verde che ci ha travolto. La gente è stufa e l’ha detto domenica. Stanca di respirare aria sporca, di essere invasa dalla plastica, di vedere le nostre città ridotte a cimiteri, stanca di dover subire e stanca di veder morire lentamente il nostro pianeta e tutti sono preoccupati all’idea di lasciarlo, ridotto così, in eredità alle generazioni future. Domenica l’hanno urlato a gran voce. Hanno fatto sentire la rabbia, la paura e la preoccupazione per un’emergenza che da anni è tale e quindi finisce inevitabilmente per non esserlo più. Non è successo nulla di stravolgente. Nessun miracolo, nessun fenomeno soprannaturale, nessuna funzione matematica e neanche strani filtri magici. Abbiamo detto la nostra. Siamo andati soltanto a votare.