Il razzismo e la discriminazione negli stadi hanno avuto un buon supporter nell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Per Salvini, non si possono penalizzare club e tifosi solo per i cori di alcuni, Salvini va a mangiare coi capi ultras i fagioli con le cotiche, Salvini anche qui sdogana la violenza di alcune frange per tornaconto elettorale e fa danni, tanti danni. Scrivevamo a gennaio di quest’anno, a firma di Libano Zanolari:
Matteo Salvini, che va a un raduno degli ultras milanisti ed è fotografato in atteggiamenti da pappa e ciccia con il “Toro”, tra l’altro appena uscito dal carcere dopo aver patteggiato un anno e mezzo per spaccio di droga. “Non lo sapevo”, si scusa Salvini e si scusa pure con la moglie e la figlia di Motta, suicidatosi 3 anni dopo aver perso l’occhio.
E per correre ai ripari (in tutti i sensi) convoca un super-vertice Stato-sport “su ultrà e razzisti” (“La Gazzetta dello sport”). Al termine del quale cancella la legge dei governi precedenti sui cori razzisti, sulla “discriminazione territoriale” (i “Vesuvio lavali col fuoco” contro i tifosi napoletani) sugli striscioni offensivi e si oppone alle disposizioni FIFA e UEFA che impongono la sospensione delle partite per cori razziali, come quelli contro il franco-senegalese del Napoli Koulibaly a Milano. “La prossima volta se non interviene lo Stato, ce ne andiamo noi,” comunica Ancelotti. Se ne dovranno andare davvero, perché Salvini dichiara la materia del razzismo e dei cori “scivolosa”.
D’altronde alcune dichiarazioni dello stesso Salvini tendono come d’abitudine a sminuire il fenomeno razzismo, che invece in Italia ha raggiunto livelli tra i peggiori in Europa, travalicando la serie A per arrivare fino ai campetti di periferia, dove sentire gridare “negro di m***a” ormai non è più un’eccezione. “Valgono più dieci operi dell’Ilva che un Balotelli”, “L’Italia ha altri problemi”, “Povero innocente Balotelli, povera stellina, una personcina così posata ed educata… Condanno ogni gesto di violenza e di razzismo però preferisco altri in campo, a Balotelli”.
Sono alcune delle frasi di Salvini. Un politico che a tutti gli effetti, in quel fango di ultras di estrema destra ci sguazza.