Mio figlio adolescente si muove in casa come un’ombra e qualunque cosa faccio per coinvolgerlo sembra inutile. Vive la sua vita da solo senza curarsi di noi. Mentre io invece vorrei solo ritrovare il mio bambino e tutta l’armonia di un tempo. Le ho provate tutte, dalla rabbia, al pianto, dalle minacce alla resa totale, dalle coccole al ricatto. Nulla, è nel suo mondo e niente lo scalfisce o così sembra. Ma ieri sera, per la prima volta, dopo l’ennesimo enorme ritardo invece di sgridarlo l’ho accolto con un semplice sorriso. “Ciao tesoro, come stai?” “Bene, ma’”. E se ne è andato in camera, come sempre. Nulla di che, ma quel “bene, ma’” per me è stato meglio di niente, è stato un inizio. Un puntino bianco nell’ombra più cupa.
Una luce nell’ombra
Di Sabrina
