È inutile che i liberali facciano tanto i fighi e passino le giornate a prendere per il culo la massa dai tavolini dei caffé, tra fumanti tazze di ironia. Tanto poi, la massa brutale porta sempre il suo culone dove la forbice tra spiegazione e soddisfazione del proprio pensiero è minore.
E siccome la maggioranza del pensiero competitivo porta ad annientare, allontanare o ostacolare il prossimo alla ricerca di illusori vantaggi per se stessi, mentre la mancanza di varietà ed entropia annienta il vantaggio che l’occidente sugli altri “blocchi”.
Inutile che ci affanniamo alla ricerca di formule indovinate per comunicare cose che sarebbero state comprese da pochi eletti solo alla fiera mondiale del 900 mentre alle spalle ci sono quelli che fanno le faccine su Facebook, che governano a forza di tweet o propongono visioni separatiste del mondo. Orde di voti ci seppelliranno sempre, saremo sempre derisi, considerati “potere forte”, chiamati conservatori, professoroni, addirittura (insulto tra gli insulti) comunisti.
E intanto un conformismo sconcertante è padrone della terra. Rassegnamoci a comprendere che per colpire un populismo nazionalista, retrogrado e anti-storico come quello che spopola nell’era della Brexit ce ne vuole un altro. Smettiamo di fare ironia, altrimenti finiremo come quegli intellettuali italiani che prendevano in giro i fascisti con eleganti completi estivi nei caffé romani e sono finiti a prendere in giro Mussolini (di nascosto) con la camicia nera indossata impeccabilmente, pronti per la revisione di un capo-ufficio semi-analfabeta. Il tutto, ovviamente, con fumanti tazze di ironia e qualche parola di cordoglio, a Duce morto. Così, tanto per dimostrare la nostra superiorità. E’ ora che qualcuno comprenda che avere ragione, oggi, non basta più. Per il bene di tutti.
Ivan Eotvos