OGGI HO VISTO GRETA CANTARE BELLA CIAO.
Oggi ho visto Greta Thunberg in piazza Castello. Ci vado spesso in piazza Castello ultimamente… e tutte le volte qualcuno canta a squarcia gola Bella Ciao. Oggi anche Greta l’ha cantata e l’ha cantata col suo popolo di ragazzi, quelli del Friday for Future (in realtà hanno cantato “Sing for the climate” ma sulla base di Bella Ciao, ma è lo stesso). Avete presente chi è Greta vero? Quella che “chissà chi c’è dietro?”. Quella che “perché non sta a casa e studia?” e quella che “c’ha la barca a vela perché i poteri forti le danno i soldi” o “ma che cazzo vuole ‘sta ragazzina che mica è uno scienziato”… esatto: proprio lei. Ora la vedo lì, a pochi metri da me, uno scricciolo vestito di giallo, gli occhi furbi e intensi che saettano verso la gente. E’ protetta dagli sguardi dei suoi ragazzi (sì, i “gretini”, per tanta, troppa gente che fa l’eroe dell’idiozia dietro a una tastiera), belli, giovanissimi, pieni di futuro.
Intanto la piazza si riempie, tante facce… anche queste belle, giovanissime, piene di futuro.
Poi parte Bella Ciao… Greta la sussurra, la piazza la canta; un po’ in inglese, un po’ in italiano. Che differenza fa? Nessuna.
E io penso alle polemiche di questi giorni… “Bella Ciao è una canzone rossa! Una canzone che divide! Sardine comuniste!”.
Guardo quei ragazzi e quello scricciolo giallo che vola così in alto rispetto alle nostre tristi polemiche. Penso alla pochezza del dibattito politico italiano.
Bella Ciao è un canto di speranza che unisce in tutto il mondo e divide solo nella nostra piccola, triste, depressa italietta. Ma non ci va più bene, non lo accettiamo più; e sono più fiero che mai di aver contribuito nel riempire quella piazza il 10 sera! E lì torneremo se sarà necessario e canteremo ancora Bella Ciao, la Bella Ciao dei popoli, della speranza, del futuro.
Sardine Torino