Mio padre. Un uomo serio, di poche parole. Poco incline ai gesti di dolcezza. Mi ha sempre amato, certo. Ma la sua indole schiva non gli ha mai permesso di lasciarsi andare a quei piccoli gesti affettuosi che illuminano le giornate. Fino ad oggi. Oggi, a quasi novant’anni, il mio babbo, diventato più magro, esile, delicato, mi abbraccia. E mi stringe, tanto e a lungo. Non so cosa ci sia in questi abbracci, se la paura di non avere più tantissimo tempo o il desiderio di recuperare momenti ormai passati. Non lo so, ma non importa. So solo vorrei non finissero mai.
Abbracci
Di Sabrina
