La crisi fa uscire il meglio e il peggio dalle persone. Individui che ci erano antipatici riescono magari a ritrovare un senso comune che in parte li riscatta. Altri, purtroppo (per loro), mantengono la loro linea triste, incapaci di capire che qualcosa è cambiato.
Riportiamo due dichiarazioni affidate ai social, due pensieri, (quello di Quadri è solo un brano di uno sproloquio di almeno 4000 battute) che pur nello stesso alveo politico, denotano due diversi atteggiamenti.
Boris Bignasca:
“I cittadini hanno altro a cui pensare. Lo Stato ha altro a cui pensare. Dobbiamo concentrarci primariamente sull’emergenza sanitaria dovuta al CoVid19 e poi dovremo pensare alla ripresa economica. Nel 2021 il popolo ticinese potrà votare con più tranquillità!”
Lorenzo Quadri
“Non è certo un caso che, a quanto risulta, tra i partiti di governo solo il PS sia favorevole al rinvio. Proprio il PS, ovvero il partito che, in emergenza coronavirus, vuole (voleva) mantenere le scuole aperte e le frontiere spalancate. Però immagina di procrastinare le elezioni “pro saccoccia”? Un po’ troppo facile, cari compagni, ed anche un tantino squallido.”
Mai amato Boris Bignasca, anzi. Ma qui Bignasca dice quello che ogni cittadino sensato pensa. A prescindere dai desideri di ognuno: oggi bisogna concentrarsi seriamente su come bloccare l’epidemia.
Per Quadri è diverso. E non c’entrano i sinistri…o i gretini isterici che dir si voglia (si, ce n’è anche per loro).
Più che altro viene da domandarsi come sia possibile che una persona che ricopre un alta carica dello Stato sia completamente incapace di ragionare sul dramma che stiamo vivendo, perdendosi nelle sue fissazioni mentali, che ora cominciano effettivamente a preoccupare.
Il consigliere nazionale non fa più ridere ormai, non viene voglia di prenderlo in giro, ci mette a disagio. La rabbia di Quadri, palpabile, perniciosa e continua, trascende la tragedia per autoalimentarsi di continuo. Per Quadri il virus è solo l’ennesima cornice in cui incastonare la sua storia contro migranti, sinistri, gretini e compagnia bella.
Alla fine rimane solo una grande amarezza, nello scoprire che effettivamente personaggi così non riescono a smentirsi nemmeno nei momenti più seri, dove si chiederebbe una specie di tregua olimpica fra partiti.
Oh si, Lorenzo, c’è qualcosa di un tantino squallido qui, e anche un po’ triste. Ma non è colpa degli altri.