Dammi nove minuti del tuo tempo, Lorenzo, chiudi gli occhi. Immaginati a terra, mentre supplichi un altro uomo di allentare la presa: “Non respiro, non respiro, il mio collo…”. Immagina il terrore nei tuoi occhi,il tuo codino stropicciato sotto la sua rotula, la vita che a poco a poco ti abbandona e il viso di tua mamma mentre gli occhi si chiudono un’ultima volta. L’hai fatto? Bene, apri gli occhi ora. Brutto, vero, Lorenzo? Per fortuna si trattava solo di immaginazione.
Ma dimmi, Lorenzo, credi ancora che una morte del genere possa essere solo un pretesto per spalancare le frontiere? Credi davvero che la sinistra abbia bisogno di una morte così assurda per farsi ascoltare? Guarda l’uomo nero a terra, esanime, e il bianco che schiaccia il suo collo e dimmi, senza volgere lo sguardo da un’altra parte, come lo chiami ora tutto questo: un pretesto della gauche caviar per spalancare le frontiere o semplicemente razzismo? Dimmelo tu Lorenzo, io ti ascolto.