Lo spunto di oggi nasce da un articolo di Repubblica: “Dove sono finiti gli abbracci che non ci siamo dati”. Ve la faccio breve, il confinamento ci ha allontanati gli uni dagli altri, ci ha rallentato in tutto, nel lavoro, nell’evoluzione, anche nella sfera affettiva. Il famoso lockdown ci ha “regalato” soprattutto paura, la paura di darsi agli altri. Siamo fermi, in attesa di vedere cosa succede, nella vita professionale e privata.
Il giornalista parla di abbracci persi, nascosti dietro a nuvole nere e di molti di noi in attesa che qualcosa o qualcuno faccia ripartire la macchina al posto nostro. Ma l’articolo non è poi così negativo come sembra, conclude con una semplice, banale verità: non state a riva, iniziate a nuotare.
Il senso è tutto qui: iniziamo a nuotare, spazziamo le distanze, soffiamo sulle nuvole e riprendiamoci gli abbracci, facciamolo. Insieme.