Una gentile collaboratrice dell’USI ci scrive una nota in merito al nostro articolo di critica sul questionario inviato a dei docenti in cui appariva in una domanda il termine “Razza/etnia” . L’USI spiega le sue ragioni.
“Visto che (concordiamo con l’attacco del vostro articolo) le parole sono importanti, scrivo anche a voi la presa di posizione USI relativa a questa pagina:“
E allega una presa di posizione del rettore, il professor Boas Erez:
Abbiamo verificato e l’USI non ha autorizzato la diffusione di questo sondaggio, né collabora allo studio. Da quanto abbiamo potuto appurare il link al sondaggio è stato inoltrato a titolo personale da un collaboratore del DECS che ci risulta essere anche uno studente dottorale esterno dell’USI e che non ha un contratto di lavoro con noi. L’afferenza al Laboratorio dell’USI, non esistendo alcun coinvolgimento istituzionale nello studio, non andava indicata nella firma di posta elettronica: abbiamo contattato la persona in questione, che per sua stessa dichiarazione ha detto di aver diffuso lo studio “a titolo personale”.
Dunque siamo rasserenati, all’USI non sono così praticoni e possiamo dormire sonni tranquilli, a spedire il contestato studio non è stata l’USI, né l’USI collabora a suddetto studio.
Meglio così, fa piecere sapere che anche alla nostra università concordano che le parole sono importanti, soprattutto per un ateneo.