Due storie recenti di omofobia, due storie di speranza e rivalsa. Perché essere fr**i oggi è difficile, ma qualcosa sta cambiando davvero.
Nonostante i rigurgiti omofobi, nonostante i Salvini che cianciano di famiglia tradizionale, oggi essere omosessuale ha un’altra dimensione. Ma ascoltiamo i fatti in sintesi di queste due storie.
1) Una coppia di giovani vuole andare in vacanza dopo le apertura da Covid. Festeggiano i tre mesi della loro relazione e vogliono passare l’anniversario alle Cinque Terre. Alla stazione di La Spezia si baciano, un gruppo di ragazzi lì vicino comincia a insultarli e poi passa alle mani, i due ragazzi vengono picchiati.
2) Il paziente omosessuale di un ospedale di Varese viene insultato mentre è sotto i ferri dal primario di chirurgia, chiaramente lui non sente, ma gli altri in sala operatoria si:
“Non è giusto che in questo periodo di emergenza io debba perdere tempo per operare questi fr**i di me**a o si impegnino le sale per fare le IVG (interruzioni volontarie di gravidanza, ndr)”
Due storie brutte e tristi, crudeli, che lasciano poca speranza a chi cerca di vivere senza problemi la propria vita e sessualità.
Eppure in entrambi questi casi c’è qualcosa di nuovo.
Alla stazione di La Spezia la gente reagisce, cerca di difendere i due ragazzi, alcuni filmano il pestaggio e appena arrivano i carabinieri si offrono di portare la documentazione anche se perderanno il treno successivo. Uno dei picchiatori è già stato catturato, per gli altri è questione di tempo. Gli stessi ragazzi hanno dichiarato che la reazione della gente li ha stupiti e ha fatto loro un gran bene. A lenire le ferite fisiche c’è il calore di altre persone che non hanno più nei loro “geni” l’astio per gli omosessuali.
Gente questa, che vede un mondo pulito e che percepisce un’aggressione per quella che è, una vile reazione e una prepotenza ingiustificate verso persone che non fanno nulla di male.
Nella sala operatoria, i medici e gli assistenti si alterano per le parole del primario. Addirittura un altro medico presente in sala operatoria apostrofa l’uomo: “Io sono fr**io, lei ha qualche problema con i fr**i?”. Dopo un battibecco il medico conclude frettolosamente l’operazione. Ora in seguito ad un esposto all’Ordine dei medici, il primario è stato sospeso e su di lui è stato intrapreso un procedimento disciplinare.
Storie di normale ignoranza, storie di straordinario cambiamento. Un cambiamento lento e faticoso, che sta portando però la comunità omosessuale ad avere una piena dignità. E non c’è nulla di più bello nel sentire le persone che non ignorano, non girano la testa, non ridacchiano, ma agiscono per difendere dei diritti che dovrebbero essere acquisiti.
Oggi essere “fr***o” è più facile che trent’anni fa. Certo, la rabbia e l’incomprensione sono sempre lì dietro l’angolo. Ma le conquiste degli ultimi decenni, costate spesso lacrime, sangue e furore, permettono oggi di girare a testa alta e dire: “Io sono fr**io, lei ha qualche problema con i fr**i?”.