L’antica Cuscatlan (Terra della Felicità), oggi El Salvador, è il più piccolo Paese dell’America Latina, proprio per questo chiamato anche El Pulgarcito (il Pollicino) de America. Esteso quanto la Sicilia, El Salvador ha una popolazione di poco superiore a sei milioni. Oltre due milioni di salvadoregni lavorano all’estero e costituiscono un’importante fonte di approvvigionamento di valuta straniera.
Infatti, solo nel 1992, sono state effettuate rimesse per quasi due milioni di dollari, la stessa cifra che ogni giorno gli Stati Uniti spendevano per finanziare i regimi militari e pseudodemocratici durante la guerra civile iniziata nel 1979 e conclusasi proprio nel 1992 dopo la firma degli accordi di pace tra le parti in conflitto: il Governo e il Fronte di Liberazione Nazionale Farabundo Martì.
Mariella Tapella è una missionaria laica arrivata in El Salvador nel luglio del 1986, quindi in piena guerra civile, per un progetto di Pax Christi Italia che si è dovuta fingere studiosa di archeologia perché potesse entrare nel paese. “Lavoravo nella baraccopoli di La Chacra – ha racconta in più di un’occasione Mariella che ha vissuto parte della guerra civile in prima linea – dove si viveva nel terrore della repressione, ho dovuto cambiare cinque indirizzi per sfuggire agli squadroni della morte. Di notte dormivo sotto il letto e vedevo le bombe cadere. Quando sei qui ti rendi conto che molti dei problemi della nostra gente sono il frutto di un sistema economico ‘che uccide’”.
Dopo gli accordi di pace, nell’ottobre del 1992, nasce l’associazione SER.CO.BA (Equipo de servicio para las comunidades de base), legata alla memoria di monsignor Romero e dei tanti altri martiri, con l’obiettivo di “educare, coscientizzare e organizzare” le comunità contadine (più di sessanta ad oggi). SER.CO.BA crede che la pace sia frutto della giusta ripartizione economica, della libertà, dell’uguaglianza, dei diritti umani, delle pari opportunità e promuove progetti e programmi su questi temi.
SER.CO.BA invita tutti ad andare in El Salvador per conoscere direttamente la realtà del Paese accogliendo i visitatori alla “Casa della Pace” che si trova a pochi chilometri dalla capitale.
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