Se a Berna qualcuno candidamente ammette che coi tamponi bisogna andarci piano perché potrebbero non essercene per tutti, dalla vicina Lombardia arrivano notizie ben più allarmanti. E protagonisti della penuria di dosi di vaccino antinfluenzale sono ancora loro, il duo comico Cip&Ciop. Al secolo Attilio Fontana e Giulio Gallera, nelle vesti di governatore e assessore al Welfare della Regione a noi vicina. Cip&Ciop tanto per non rischiare di finire nel dimenticatoio ne hanno combinata un’altra.
Quale? Prima gli aspetti quantitativi, cioè i numeri, che forse a prima vista non vi diranno granché: 26, 400’000, 10’400’000 e 1/5 (leggasi un quinto). Ci sono poi quelli qualitativi, ovvero la necessità di vaccinare contro l’influenza i cittadini della Lombardia definiti a rischio. Ebbene, 26 sono gli euro pagati per ogni dose di vaccino, 400.000 le dosi acquistate pochi giorni fa dall’azienda Falken Swiss da parte della Regione e quindi i quasi 10 milioni e mezzo di euro non sono altro che la cifra spesa per accaparrarselo.
E l’un quinto direte voi, cos’è? È presto detto. I 400’000 vaccini sono stati acquistati ad un costo pari al quintuplo ovvero “un prezzo 5 volte più alto di quanto pagato lo scorso anno, che erano già stati acquistati a un prezzo elevato”, denuncia Samuele Astuti del Partito Democratico. “I vaccini necessari – continua Astuti – per le fasce a rischio (anziani, bambini, operatori sanitari e della scuola) sono pari a 5’000’000 (cinque milioni), una cifra di gran lunga superiore a quelli acquistati”.
Se poi ci aggiungiamo anche che i medici di base, le farmacie, gli ambulatori, ecc. non sanno ancora quando arriveranno questi vaccini comprati a peso d’oro e quando sarà possibile avviare la campagna vaccinale forse anche a voi sarà finalmente chiaro il capolavoro del duo Fontana Gallera. Del resto, pensando alla gestione della prima fase della pandemia, Cip&Ciop non aveva certo brillato per scelte e iniziativa.
Ciliegina sulla torta, un ultimo numero da giocarsi sempre sulla ruota di Milano è il 50, che sono sempre euro, quelli delle strutture sanitarie private che pare stiano cominciando a chiedere ai cittadini per effettuare la vaccinazione. Quindi, beh, che dire? Incapacità di intendere e di volere? Connivenza? O cos’altro ancora? Non so. Vedete voi. L’importante ora per molti Lombardi ormai esasperati è togliere di mezzo questi due cialtroni. Intanto su tutta questa faccenda dei vaccini antinfluenzali, c’è l’immancabile inchiesta della Procura di Milano aperta su acquisti, prezzi e i numeri di cui sopra.
Certo, non si voterà a breve e sulla memoria della gente non è detto che si possa fare sempre affidamento, ma la possibilità di sottoporre al più presto Cip&Ciop al verdetto di un voto popolare sarebbe cosa buona e giusta. Del resto i risultati delle elezioni amministrative delle settimane scorse hanno disatteso profondamente le previsioni di Salvini e banda, aprendo qualche spiraglio al cambiamento. Nell’attesa che si faccia primavera, coltiviamo il futuro e speriamo che un po’ ovunque ci si renda conto di come la politica non sia un gioco per dilettanti con stipendi da professionisti.
