Nella notte fra il 25 e il 26 agosto del 1992 le truppe serbo- bosniache, guidate dal generale Ratko Mladić, bombardano e incendiarono la Vijećnica, la Biblioteca Nazionale di Sarajevo. La biblioteca custodiva 1,5 milioni di libri, più di 155’000 volumi e manoscritti rari, oltre 600 serie di periodici, il catalogo completo di tutti giornali e riviste pubblicati in Bosnia dalla metà del 19° secolo, come pure le principali tesi di ricerca dell’Università di Sarajevo. Le fiamme avvolsero tutto e di quell’immenso patrimonio storico e culturale riuscì a salvarsi solo il 10%.
Questa scellerata operazione militare e criminale aveva uno scopo simbolico ben preciso: cancellare ogni testimonianza dell’incontro e legame fra i popoli, culture e religioni.