Chi l’avrebbe mai detto che perfino le trote possono avere problemi di droga. Le metanfetamine che, dagli scarichi umani, finiscono nelle acque di fiumi e di laghi, creano dipendenza anche nei pesci. A dircelo è uno studio recente che lancia l’allarme riguardo a questo fenomeno mostrandoci come, chi fa uso di questo tipo di droga, finisca per contaminare anche l’ambiente circostante alterando l’equilibrio degli ecosistemi acquatici.
Pesci ed anfetamine purtroppo, tra loro, vanno a nozze. Secondo gli autori dello studio, i pesci avrebbero un sistema nervoso molto simile a quello umano e sarebbero quindi in grado di sviluppare una dipendenza proprio come la nostra. L’osservazione che riguardava gli effetti delle metanfetamine si è concentrato in particolare sulla trota, un pesce diffuso in tutti i continenti che ben si presta a fare da indicatore della presenza di sostanze più o meno tossiche nell’acqua.
La metanfetamina è una droga di sintesi che deve parte della sua fama mediatica alla serie televisiva Breaking Bad. Rispetto alle anfetamine, le metanfetamine raggiungono più rapidamente il cervello, l’effetto stimolante è più intenso e provoca una forte ebbrezza accompagnata da una maggiore fiducia in se stessi, euforia e disinibizione. Ovviamente c’è un rovescio della medaglia, oltre a creare in chi l’assume una forte dipendenza, riguarda i devastanti danni fisici e psichici prodotti.
Al punto che chi ne fa uso in maniera cronica diventa letteralmente uno zombie. Il pesante down che segue l’assunzione di questa droga è accompagnato da stati d’agitazione permanenti, insonnia, problemi circolatori e, a condire il tutto, anche l’immancabile paranoia. Il consumo di metanfetamina arriva perfino a modificare il nostro cervello con danni che posso rivelarsi irreversibili. E sintomi da astinenza, come ansia, irrequietezza e stress si trovano identici anche nelle trote.
Ma la cosa non si limita soltanto a questo. I pesci ormai dipendenti dalla droga, col passare del tempo hanno dimostrato di avere gli stessi identici comportamenti di un tossico. Sono tornati spesso nei luoghi in cui hanno trovato maggiori concentrazioni della sostanza, alterando così il loro stile di vita. Infatti i pesci che tentano in ogni modo di soddisfare il loro bisogno di droga perdono interesse a nutrirsi e a riprodursi.
Il loro unico bisogno diventa quello di assumere droga. Esattamente come capita tra noi esseri umani. Se da una parte è il tessuto sociale a sgretolarsi dall’altro è l’habitat naturale. Ma in entrambi i casi ad avere prodotto il disastro è l’impatto umano e il desiderio, il bisogno di un aiutino per rimanere a galla, senza rendersi conto che l’effetto sul lungo periodo sarà distruttivo.