Laura e Andrea si amano. Un piccolo intoppo si frappone però tra loro, Laura è malata terminale di cancro. Un piccolo intoppo davanti all’eternità di un amore, che se vero, travalica i confini del tempo e dello spazio.
Ed è questo che devono aver pensato, sfarfallato nei loro cervelli Andrea e Laura, quando si sono sposati all’ospedale Niguarda di Milano qualche tempo fa. Nella foto, pubblicata dal nosocomio a commento della cerimonia c’è Laura, sdraiata su un letto col vestito da sposa, un mazzo di fiori gialli in mano, abbandonati gentilmente in grembo. Le scarpe da ginnastica ai piedi e una coroncina di rose bianche a cingere la testa. Andrea le siede accanto, proteso verso il letto, il gomito a contatto col corpo di lei.
Andrea e Laura ascoltano l’officiante che li ha uniti, stavolta è certo, per sempre. Perché ad Andrea è Laura è risparmiato l’iter di tante coppie che esauste, arrabbiate o incapaci di ascoltarsi, che decidono di dividere i loro percorsi.
Loro no.
Andrea e Laura, saranno uniti per sempre, nel senso più immenso che ha questa parola, che significa universi, viaggi interminabili nel tutto e nel nulla, ricordi spezzettati che volano nel cielo azzurro.
Il percorso di questi due amanti impossibili, ci insegna cos’è l’amore, quello vero, del sacrificio e della sofferenza. Quell’amore sublime così spesso cantato da poeti e trovatori. Quell’amore che in fondo è il motore di tutto.
E come ha scritto il personale del Niguarda, quella cerimonia è stato un momento di grande privilegio, quello di poter accompagnare e condividere con una paziente un percorso di vita, una scheggia di gioia in un lago di dolore e sofferenza. Perché infermieri, dottori, operatori sanitari, spesso soffrono con noi, ci accompagnano e lasciano andare con rammarico e tenerezza.
Ma la luce, seppur flebile, stentata e sommessa, continua a brillare sempre e in ogni situazione, siamo solo noi a decidere se vederla o spegnerla del tutto.
Andrea e Laura l’hanno alimentata quella luce, l’anno fatta rifulgere, brillare come una torcia nella notte paurosa. Una luce che, cerca di scacciare il mostro del dolore e della solitudine.
Quello di Andrea e Laura, è stato un momento cristallizzato nel tempo, che ha sancito il loro amore come se fosse scolpito nella roccia o nelle pieghe del tempo. Un momento di gioia amara da custodire per sempre, perché questo, anche nel dolore, è un grande privilegio negato a molti.
Laura se n’é andata piano piano e in silenzio qualche giorno dopo. Se n’è andata sulle ali dell’amore, che l’hanno accompagnata dove vanno gli innamorati e tutti noi quando si mette la parola fine a questa bella avventura che ci coinvolge tutti.
Chissà quali sono stati i suoi ultimi pensieri, spero di pace e affetto, di accettazione e serenità.
Laura se n’è andata con la consapevolezza che al suo Andrea ha lasciato un regalo palpitante e caldo, il suo ricordo vestita di bianco, con le roselline bianche sulla testa e un bacio delicato sulle labbra.
Laura ora è polvere di stelle, sparse nel cielo e nell’oscurità, dove brilla come gocce di rugiada la mattina presto e l’aria frizzantina ti mordicchia gentilmente il viso.
Ciao Laura dell’amore. Grazie per averci insegnato qualcosa di grande.