Di solito ci accorgiamo di avere un naso soltanto quando chi ci sta vicino ha un gran bisogno di farsi una doccia. “L’odore ti dice senza sbagli quel che ti serve di sapere, non ci sono parole né notizie più precise di quelle che riceve il naso”, questo è ciò che affermava lo scrittore Italo Calvino nella raccolta di racconti “Sotto il sole giaguaro”. Eppure l’olfatto è probabilmente il più sottovalutato tra i sensi. O almeno lo è stato finché durante la pandemia, a molti di noi, il Covid non ha causato la perdita di gusto e olfatto, con tutto quel che ne consegue. Tra l’altro, non poter sentire gli odori, significa non accorgersi che in cucina c’è qualcosa che si sta bruciando, oppure ancora che un alimento è andato a male.
Gli odori ci accompagnano da sempre. Che siano gradevoli o sgradevoli poco importa, li percepiamo indipendentemente dalla nostra volontà e, nel corso della nostra vita, hanno alimentato la memoria olfattiva di ognuno di noi, fin da quando eravamo bambini. Sono qualcosa che si è fissato più a lungo e in maniera più profonda di quanto sia invece accaduto con altri stimoli di altra natura. Forse perché il senso dell’olfatto, quasi più di ogni altro senso, ha il potere di richiamare immediatamente alla memoria ricordi ed emozioni.
Gli odori e gli aromi sono, per esempio, alla base dell’aromaterapia, che sfrutta gli oli essenziali per rilassare il corpo o per alleviare alcune malattie. Nell’aromaterapia l’esperienza del profumo è determinante, poiché attraverso le reazioni scatenate nella mente è possibile influenzare le nostre sensazioni e il nostro benessere. E tutto ciò accade grazie a essenze concentrate ricavate tramite la distillazione di fiori, resina, corteccia, radici, buccia, foglie e frutti di piante officinali. A riprova del grande potere e dell’importanza che gli odori rivestono.
Una rivincita, quella del naso, testimoniata da numerosi esempi, a partire dal quadro al Prado di Madrid che si può annusare. Infatti fino al prossimo 3 di luglio il museo spagnolo, ospita una mostra dal titolo “La esencia de un cuadro. Una exposición olfativa”. Per il dipinto “Senso dell’olfatto”, realizzato dai pittori fiamminghi Jan Brueghel il Vecchio e Peter Paul Rubens tra il 1617 e il 1618, la mostra offre ai visitatori la possibilità di annusare dieci fragranze realizzate a partire da fiori, piante, oggetti e animali presenti nel dipinto.
L’olfatto è il più antico e potente dei nostri sensi ed è fondamentale per gli animali poiché permette loro di riconoscere il cibo, i predatori e i compagni. È inoltre dimostrato che le persone possono ricordare il 35% di quanto annusano, rispetto a solamente il 5% di ciò che vedono, il 2% di ciò che sentono e l’1% di quello che toccano. Così sebbene l’olfatto, tra i nostri sensi, sembri quello più sacrificabile senza particolari ripercussioni sulla qualità della vita quotidiana, il suo potere non va affatto sminuito. Un’affinità anche di odori è essenziale quando s’inizia una storia d’amore. Se col naso non ci si piglia, meglio lasciar perdere.