Come non sposare l’indignazione di Lorenzo Quadri? Il Consigliere Nazionale e Municipale di Lugano a tempo pieno e direttore del Mattino come hobbista, si scaglia contro la Consigliera agli Stati Marina Carobbio.
“La senatora $ocialista Marina Carobbio, malgrado la sua elezione nel governicchio cantonale sia garantita dalla lista blindata che il partito le ha costruito “ad personam”, non ne vuole sapere di mollare la cadrega alla Camera alta. E nei giorni scorsi in Gran Consiglio la partitocrazia ha respinto la proposta dell’Udc, appoggiata dalla Lega, che prevedeva di creare un’incompatibilità tra la carica di Consigliere agli Stati e la candidatura al governicchio.”
E che cavolo! Se ti candidi per il Consiglio di Stato, fuori dalle balle subito dagli Stati? Se poi non ti eleggono? E chissenefrega! Bercheta e camelin e via! Tornatene a casa!
È una questione di etica, cosa che in politica la lega persegue col fanatismo di un ayatollah iraniano con le ragadi. E come dar loro torto?
Immaginatevi ad esempio, (lo so, è folle fantapolitica) che un partito candidasse un tizio al municipio di…che so..Lugano, ecco! E che poi il tizio morisse. Lo sapete che potrebbe restare in gioco? A quel partito basterebbe lasciare il morto in lista e farlo eleggere! Vi giuro, è possibile, l’ordinamento legale ed elettorale lo permette! Certo poi il morto non potrebbe presenziare, per ovvi motivi alle riunioni di municipio o alle sedute di Consiglio comunale, ed automaticamente entrerebbe in gioco il subentrante. Un subentrante che sarebbe seduto sullo scranno che sarebbe appartenuto di diritto al morto! Ma vi rendete conto che spregio per l’etica politica? Che presa in giro per i cittadini?
Pensate poi che assurdo se ipoteticamente (lo so le probabilità sono un milione a uno) il sindaco morisse e quel municipale diventasse sindaco al suo posto??!!
Ma cosa vado a pensare. Lo so benissimo, sto facendo delle iperboli difficilmente realizzabili, ma lo faccio pare farvi capire quanto è astuta e scorretta Marina Carobbio.
Un leggero appunto comunque va fatto, chiamare Marina Carobbio “cementit” perché non si scolla dalla poltrona, detto da Lorenzo Quadri che dell’appoggiare il culo su poltrone varie ha fatto una professione pluridecennale, lascia un po’ il tempo che trova. È come se il pirata Barbanera accusasse Henry Morgan di rapinare i galeoni spagnoli.
E ora, tanti auguri a tutti, con la speranza che l’etica a due velocità non trovi spazio sotto l’albero e che ognuno faccia del suo meglio per le prossime elezioni. Una cosa è sicura, la Carobbio non crea imbarazzo quando gira per Berna e non è tra i deputati più assenteisti. Così, per dire…
La scorrettezza di Carobbio
Di Corrado Mordasini
