Riceviamo e pubblichiamo un contributo inviatoci da un gruppo di lettori. “Siamo quattro cittadini del Luganese, abbiamo superato da poco i sessant’anni. Siamo preoccupati per quanto sta succedendo. Sentiamo conoscenti e parenti a cui vengono proposti contratti di lavoro indecenti, molti hanno paura di denunciare quanto gli viene proposto. Sentiamo la storia di persone che fuggono dal loro paese, trattate senza umanità e che non trovano la solidarietà dovuta. Siamo confrontati con una situazione ambientale che appare sempre più compromessa. Viviamo in una città dove trionfa la speculazione edilizia.”
Lettere
Quel Macello “autodistrutto”
Finalmente la verità è emersa: l’ex Macello meditava da tempo di autodistruggersi, senza provocare morti o feriti. Ha colto l’occasione, per farlo, di una manifestazione che ha spinto i molinari a lasciarlo solo soletto. Lo ha stabilito, con logica giuridica inoppugnabile, il procuratore generale Andrea Pagani.
Di libertà, memoria, esperti e virus
Riceviamo e pubblichiamo: La memoria corta, i politici invincibili, gli esperti in virologia, la libertà individuale e la fine della pandemia.
Vi sono alcune persone, politici in particolare, ma più in generale tutti quelli che rifiutano di farsi vaccinare, che citano come mantra la “libertà individuale”. Ora, questa declamata libertà individuale, deve essere chiaro, corrisponde né più né meno alla libertà di non mettere termine alla pandemia; chi non si vaccina, senza valido motivo (immunità data da una guarigione, assenza di contro-indicazioni…), decide di essere un potenziale vettore del virus, accetta di fare parte della catena di trasmissione; accetta quindi di protrarre nel tempo la situazione che purtroppo viviamo da diciotto mesi, con tutti i suoi corollari (chiusure di ristoranti e bar, limitazione all’accesso a stadi, cinema, musei, sovraccarico delle strutture ospedaliere, eccetera).
Cordialità e sorrisi, tenebrose le relazioni con la Lega di Giubiasco
Riceviamo e pubblichiamo: Ora che la gente, le autorità, i media hanno celebrato il lutto pubblico, precisando subito che vanno riconosciuti tanti meriti, è tuttavia impensabile non parlare di qualche “ciambella non uscita con il buco”.
Cara Svizzera, ti scrivo
Cari lettori,
Cara lettrice che ci hai scritto inviandoci la tua bella e struggente letterina di Natale, grazie. Grazie di cuore a tutti voi che siete la nostra linfa e la ragione per non mollare. Per continuare a scrivere e a raccontare il mondo che ci sta attorno. È bello sapere che GAS non parla al vento, né ai muri o al deserto. Così, anche se la festa in questione è già passata da qualche giorno – perdonaci – vogliamo comunque pubblicare la tua lettera e condividerla. Per non sentirci soli. E perché come cantavano Luca Carboni e Jovanotti “O è Natale tutti i giorni, o non è Natale mai.”
Perciò ancora e sempre buon Natale e buon anno a te, amica cara.
Grazie per averci raccontato la tua storia.
Buon Anno a voi lettori!
Le proposte della Destra per la scuola, in breve
Riceviamo e pubblichiamo questo riassunto, stilato in base alla proposta Morisoli-Pamini per la “scuola che vogliamo”, proposta tempo fa. Questo riassunto comprende i punti salienti della visione di scuola del duo de “La destra”
Finalmente una decisione giusta sulla LIA
Riceviamo e pubblichiamo: “Giusto sospendere la LIA e l’incasso del rinnovo 2018: ha creato problemi che sono poi aumentati nel tempo. Inoltre ha dimostrato di non servire a nulla, di essere un costo e un peso burocratico”
“Giusto il prezzo dei farmaci, non dignitose le coperture assicurative”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di due nostri lettori riguardo il nostro articolo di qualche giorno fa circa l’alto costo di un farmaco contro la leucemia prodotto da Novartis. Alleghiamo, di seguito, anche la risposta dell’articolista.
C’era da aspettarselo
Se ripercorriamo le fasi di ciò che si voleva fosse un’opera lirica e si è trasformata in uno “scherzo”, possiamo leggere e costatare, con un sentimento di grande frustrazione, tutta la debolezza e l’incoerenza del Governo, del Municipio di Bellinzona e dei partiti che hanno abbandonato nelle mani di un piccolo movimento politico di sinistra una lotta che per un esito positivo esigeva l’unità d’intenti di tutto il Cantone.
Perché il Mattino della Domenica all’ospedale?
Un lettore ci riporta la sua pessima impressione nel trovare il Mattino della Domenica in sala d’aspetto in ospedale.