Vincenzo Muccioli. Fu a capo della comunità di recupero dalle tossicodipendenze più grande d’Europa. La comunità di San Patrignano. Il patrigno fatto santo per essere stato capace, con i suoi metodi, su cui torneremo fra poco, di strappare migliaia e migliaia di giovani dalla morte. Dall’overdose. Vincenzo Muccioli. Un omone uscito da un film di Fellini. Muccioli che ricevette le avances della politica del suo tempo. Un eroe. Di più, un santo. Eppure mai personaggio fu più controverso.
Cinema e Televisione
Qualcuno volò sul nido del cuculo
Randy P. McMurphy è ancora oggi, a 45 anni dall’uscita del film “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, uno dei personaggi più incredibili, ironici, umani e ribelli della storia del cinema. Questa pellicola di Milos Forman merita a pieno titolo di essere stata inserita per la conservazione nel National Film Registry statunitense tra le migliori pellicole di tutti i tempi.
Alien
Era il 1979. Non c’erano ancora gli effetti speciali a cui oggi siamo assuefatti come eroinomani all’ultimo stadio. “Alien” usciva nelle sale, cambiando completamente la percezione del terrore e della dimensione aliena nella storia del cinema.
I guerrieri della notte
Dai, ragazzi, è impossibile farsi un’estate senza riguardarsi “I Guerrieri della notte”. Raramente un film a così basso budget ha sfondato non solo il muro dei botteghini, ma è anche diventato un cult di genere.
Il buio oltre la siepe
“Il buio oltre la siepe”, film diretto da Robert Mulligan nel 1962 e tratto dal romanzo di Nelle Harper Lee, rimane uno dei più potenti manifesti su pellicola della dignità umana e dell’antirazzismo.
Il caleidoscopico mondo dei viaggi nel tempo
In parole povere, Dark è il brillante risultato di uno storytelling non-lineare (con cui altri film come “The Millionaire” hanno già sperimentato, spesso con risultati ottimi al box office) del mistero e dell’horror. Horror che grazie al cielo non si basa su spaventi improvvisi o immagini disgustose e truculente. Dark fonda la sua componente horror sulla creazione a regola d’arte d’atmosfere tristi, angoscianti e apocalittiche senza calcare la mano su scene terrificanti. Crea un’atmosfera unicamente attraverso la storia e il modo in cui è raccontata, guadagnandosi appieno l’appellativo di “dark”, traducibile semplicemente in “buio, oscuro”.
Marte, nuova frontiera della fantasia
Marte! Il Pianeta rosso, il dio della guerra romano e la possibile ultima frontiera della razza umana lì a portata di mano. Ebbene sì, io ci credo ancora, anche se le possibilità che un uomo ci metta piede nell’imminente collasso climatico e geopolitico sembrano davvero minuscole. . Nel frattempo, al netto di tutto ciò, mi è permesso fantasticare con Missions. Una serie nella quale ho trovato ciò che cerco da sempre nella fantascienza: mistero
Space Force, deficienti e risate in orbita
Pensateci, se “Marina militare americana” o “Esercito di terra americano” hanno nel nome una certa forza, il termine “Forze spaziali” ricorda invece più lo space ranger Buzz Lightyear, il personaggio immaginario protagonista dei quattro film d’animazione della serie Toy Story. Famoso per il suo tormentone: “Verso l’infinito… e oltre!”. Ed è proprio sulla Space Forse, su questa nuova e ancora misteriosa organizzazione militare che si basa una delle nuove hit del piccolo schermo – la serie chiamata appunto “Space Force”, dato che un nome più divertente semplicemente non c’era bisogno di trovarlo.
Quel buco nero del futuro
“The Expanse” va a dar man forte ad altre serie che nella scena odierna della serialità hanno fatto dell’Universo fantascientifico una realtà adulta e matura contendendosi un mercato in cui la competizione con il genere fantasy e le miniserie improntate al genere comedy si fa sempre più agguerrita, ricordandoci proprio gli intrighi e le trame che popolano questo piacevole e ricco universo espanso.
Quando la buona scrittura si vede
La robustezza della scrittura di una serie TV la puoi valutare da certe svolte e da come vengono gestite dagli sceneggiatori. Ho seguito le prime due stagioni di Colony su Netflix con piacere: non mi aspettavo niente, tutto sommato è una serie di fantascienza di seconda categoria. Ma da subito avevo notato una certa radicalità delle scelte narrative. Colony è prima di tutto una serie politica, che pone il dilemma etico tra resistere alla dittatura o adeguarvisi.