La realtà è che Internet ormai è parte integrante della nostra vita, qualcosa di irrinunciabile o, almeno, qualcosa senza cui si vivrebbe molto peggio. Tutto ciò però è sufficiente a considerarlo un diritto fondamentale dell’uomo? In un’epoca in cui si nega l’accesso ai porti ai migranti privandoli di cure, cibo e alloggio e, di fatto, di diritti umani, e in cui 5 milioni di persone vivono in povertà assoluta, considerare diritto “primario” l’accesso in Rete suona come un paradosso.
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Un’allegra crociera di fesserie
Non è esattamente alimentando il fuoco delle cazzate che circola sul web e nelle teste di molti cittadini quantomeno confusi che hanno creduto alle promesse elettorali e nella propaganda demagogica e populista del tandem Salvini-Di Maio che si rende un servizio alla comunità.